Neppure l’arrivo del nuovo anno ha potuto sancire la fine dello scandalo NSA, esploso mesi fa con le prime rivelazioni di Edward Snowden. Stando all’analisi di alcuni documenti segreti – probabilmente anch’essi frutto dell’operazione messa in atto da Snowden – l’agenzia governativa che, insieme con FBI e CIA, si occupa della sicurezza nazionale statunitense, avrebbe “spiato” qualcosa come 200 milioni di SMS al giorno.
Utilizzando uno speciale software in dotazione degli agenti e battezzato Dishfire, NSA avrebbe estratto enormi moli di dati partendo dagli SMS vecolati su scala planetaria. Sfruttando le informazioni derivanti dall’analisi automatizzata degli SMS, l’agenzia statunitense avrebbe costruito una mappa delle reti di contatto fra utenti e rastrellato dati personali compresi numeri delle carte di credito.
Le nuove rivelazioni vanno a complicare ulteriormente la posizione del governo statunitense. Proprio quest’oggi, il presidente Barack Obama dovrebbe illustrare i provvedimenti che intende adottare per limitare la libertà d’azione dei servizi di intelligence, nel rispetto di tutti quei cittadini che debbono restare esclusi da operazioni di monitoraggio e controllo.
Proprio su questo punto continua a difendersi la NSA che, attraverso i suoi portavoce, spiega di aver sempre condotto le sue azioni investigative limitandosi ai soggetti da mantenere sotto esame e senza prendere iniziative su vasta scala.