Cellebrite è un’azienda tecnologica israeliana specializzata in soluzioni di digital intelligence destinate a forze dell’ordine, agenzie governative e organizzazioni private. Fondata nel 1999, è nota principalmente per i suoi strumenti di estrazione e analisi dati dai dispositivi mobili, come smartphone e tablet. La tecnologia Cellebrite è ampiamente utilizzata per raccogliere, analizzare e gestire dati digitali in contesti di investigazione criminale, sicurezza nazionale e altre necessità legate alla sicurezza.
Le soluzioni Cellebrite sono state impiegate in numerosi casi di alto profilo per aiutare le forze dell’ordine a raccogliere prove cruciali dai dispositivi mobili. Tra le azioni note, dopo l’attacco terroristico a San Bernardino (2015), l’FBI ha utilizzato le tecnologie di Cellebrite per accedere al contenuto dell’iPhone bloccato di uno degli attentatori. Questo caso ha attirato l’attenzione mediatica globale e ha sollevato un dibattito sul bilanciamento tra sicurezza nazionale e privacy personale.
Le autorità hanno utilizzato le soluzioni di Cellebrite per analizzare i dati contenuti nei dispositivi mobili di Jeffrey Epstein e nel 2021 la società ha collaborato con le forze dell’ordine internazionali nell’operazione Trojan Shield, che ha portato all’arresto di oltre 800 sospetti criminali a valle della decodifica delle messaggi contenuti nei dispositivi mobili.
Fonti vicine all’agenzia fanno presente che l’FBI starebbe lavorando, ancora una volta, con Cellebrite per sbloccare lo smartphone del sospettato nelle indagini sull’attentato a Donald Trump di luglio 2024.
Nel 2019, Cellebrite sosteneva di poter sbloccare qualunque smartphone venduto e utilizzato negli USA. E oggi? Quali smartphone possono essere forzati avvalendosi del software Cellebrite?
Quali sono gli iPhone che Cellebrite può violare. Gli smartphone Android non si sottraggono all’azione del software israeliano
404 Media afferma di aver ottenuto documenti da un cliente Cellebrite che includono un elenco di iPhone che Cellebrite può sbloccare. Di seguito l’elenco, così come diffuso in queste ore.
L’iPhone 12 e le serie successive con iOS 17.1 a 17.3.1 a bordo sono indicati come “In arrivo“, mentre tutti gli iPhone con iOS 17.4 e release seguenti non possono essere al momento violati utilizzando il software Cellebrite.
La lista sembra in continuo divenire. Tuttavia, il dato statistico che emerge è il seguente: Cellebrite non è in grado di sbloccare il 77% di tutti gli iPhone e l’87% dei modelli rilasciati da Apple nel corso degli ultimi quattro anni. L’altro documento sfuggito alle maglie dell’azienda, suggerisce invece che Cellebrite è in grado di sbloccare praticamente la totalità degli smartphone Android.
Controversie e ombre su Cellebrite
L’uso delle tecnologie Cellebrite per bypassare le misure di sicurezza impiegate sui dispositivi mobili, ha sollevato preoccupazioni riguardanti la privacy e i diritti civili. Gli attivisti temono che tali strumenti possano essere utilizzati in modo abusivo da governi autoritari per sorvegliare dissidenti politici, giornalisti e attivisti.
Nel 2021, il noto crittografo e ricercatore di sicurezza Moxie Marlinspike (autore della soluzione di cifratura end-to-end utilizzata in Signal e adottata anche da WhatsApp) ha dimostrato come fosse possibile sfruttare vulnerabilità nei programmi Cellebrite per compromettere la loro integrità, sollevando dubbi sulla sicurezza dei dati estratti e analizzati.
Sebbene non direttamente collegato, il caso di NSO Group e del suo software Pegasus ha aumentato l’attenzione sulle aziende tecnologiche israeliane che forniscono strumenti di sorveglianza e hacking, inclusa Cellebrite, accentuando le preoccupazioni su come tali strumenti possano essere utilizzati.
È di gennaio 2023 il leak che ha interessato materiale e software di proprietà di Cellebrite.
Credit immagine in apertura: Copilot Designer