A metà Maggio è stata approvata in Francia la cosiddetta “legge HADOPI” (ved. questa notizia) che si prefigge come obiettivo quello di contrastare pesantemente lo scambio di materiale protetto dal diritto d’autore attraverso la rete Internet.
La novità del giorno è che il Consiglio Costituzionale francese ha bocciato la legge sentenziando come soltanto un giudice abbia titolo per bloccare definitivamente l’accesso di un utente alla rete Internet. La normativa approvata dalle due camere, invece, potrebbe essere utilizzata per inibire la connessione ad Internet sulla base di segnalazioni ricevute dai detentori di materiale protetto da diritto d’autore.
Il Ministro per la cultura e la comunicazione francese, Christine Albanel, aveva dichiarato come “nessuna norma al mondo annoveri tra i diritti fondamentali l’accesso ad Internet”. Inoltre, aveva aggiunto come l’esercizio di alcun diritto possa essere invocato per violare le leggi. Il Consiglio Europeo, come il “Conseil Constitutionnel”, hanno invece espresso un parere diametralmente opposto: “i diritti fondamentali, gli standard ed i valori fissati dal Consiglio Europeo si applicano anche alle informazioni online ed ai servizi di comunicazione”.
Caduta la legge HADOPI, il Governo dovrà formulare un nuovo testo ripresentandolo per l’iter di approvazione. La parte della normativa che prevede l’invio di un’ammonizione all’utente scoperto a condividere file protetti da copyright non è stata contestata. Completamente bocciate, invece, le disposizioni che avrebbero potuto portare alla disconnessione definitiva dell’utente prima che questi subisca un processo.
Per legge, quindi, sarà possibile continuare ad utilizzare tecniche e metodologie per “monitorare” ciò che accade in Rete ma i provvedimenti dovranno essere avviati solamente in sede giudiziaria.