La Francia accusa Apple e Google dell'utilizzo di pratiche commerciali scorrette

Secondo le tesi dell'accusa, condivise dal ministro del commercio francese, le due aziende negherebbero alcuni diritti fondamentali agli sviluppatori che usano i loro servizi per pubblicare e promuovere le applicazioni realizzate.

Il governo francese sta per avviare una battaglia nei confronti di Apple e Google: le due società sono accusate di impiegare pratiche commerciali scorrette ai danni degli sviluppatori.

Le contestazioni avanzate dall’amministrazione francese ad Apple e Google vertono essenzialmente su tre punti cardine. Le due società, infatti:
– decidono arbitrariamente le commissioni che trattengono dalla vendita agli utenti finali dei vari software;
– impongono contratti che gli sviluppatori verrebbero forzati ad accettare;
– tengono per sé il diritto di modificare in qualunque momento, in modo unilaterale, le condizioni contrattuali.


A scendere in campo in prima persona è stato il ministro delle finanze francese Bruno Le Maire che si è impegnato a portare la questione dinanzi al tribunale del commercio di Parigi contestando l’utilizzo di pratiche abusive da parte di Apple e Google.

Le Maire è tornato anche sul tema web tax confermando che a partire dal 2019 l’Unione Europea rimuoverà tutti quei “corto circuiti normativi” che hanno permesso a società di grandi dimensioni come Google, Apple, Facebook e Amazon, di evitare di pagare le tasse nei Paesi ove esse fanno fatturato.

La Commissione Europea ha già dichiarato illecito l’accordo stretto tra Apple e l’Irlanda chiedendo alla società guidata da Tim Cook 13 miliardi di euro di imposte non versate più interessi: Apple non pagherà i 13 miliardi, no alla Commissione.
Dopo la recente “apertura” da parte di Apple (Apple accetta di versare circa 13 miliardi di euro al fisco irlandese) la vertenza non è comunque ancora conclusa.

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