FCC, la “Federal Communications Commission” statunitense, incaricata della definizione di tutti i possibili utilizzi dello spettro radio nel Paese d’Oltreoceano, ha approvato l'”apertura” delle bande di frequenza oggi inutilizzate per le trasmissioni televisive. Tale spettro potrà essere impiegato dai dispositivi wireless per porre in essere comunicazioni a banda larga. Il voto favorevole espresso dai membri della FCC americana pone fine ad un dibattito sviluppatosi nel corso degli ultimi otto anni e che riguardava lo sfruttamento dei cosiddetti “white spaces“: si tratta di quelle porzioni libere di spettro che fanno da “intercapedine” tra due frequenze già in uso da altri dispositivi (tramissioni TV, microfoni wireless,…). Gli “spazi bianchi” rappresentano quelle frequenze pubbliche che restano quindi inutilizzate dalle varie reti televisive. Il “riciclo” di tali frequenze garantirebbe velocità trasmissive dell’ordine dei miliardi di bit al secondo: per questo la FCC, nonostante l’opposizione dei network televisivi, ha deciso l'”apertura” delle frequenze comprese tra 470 e 698 MHz.
Il presidente della commissione Julius Genachowski ha definito la risoluzione appena promossa come un passo importantissimo che guarda all’innovazione ed alla sempre più ampia diffusione della banda larga. “Sui white spaces poggerà Super Wi-Fi: le nuovi trasmissioni wireless potranno così godere di una gittata più ampia, di velocità di trasferimento dati nettamente migliori e di un’affidabilità più elevata“, ha aggiunto Genachowski. L’esponente di FCC ha definito l’apertura dello spettro come una manovra che consentirà il rilancio dell’economia americana e la competitività globale del Paese.
Anche Corrado Calabrò, presidente AGCOM, ha più volte sottolineato la sempre più impellente necessità di rendere disponibili nuove frequenze sul territorio italiano.
Importanti nomi del settore ICT hanno già commentato favorevolmente le decisioni della FCC statunitense.