Un giudice spagnolo ha chiesto l’intervento della Corte di Giustizia dell’Unione Europea per cercare di dirimere l’ennesima vertenza avviata nei confronti di Uber.
La domanda alla quale i togati europei dovranno rispondere è la seguente: Uber è un semplice servizio di trasporto oppure un servizio digitale, così come la società statunitense lo ha sempre presentato? Il caso costituirà certamente un importante precedente e potrebbe essere presto assunto come punto di riferimento per risolvere in maniera univoca le battaglie legali in corso in tutto il vecchio continente.
Uber viene descritto, dai suoi promotori, come un servizio che funge da intermediario tra i viaggiatori e chi si offre di mettersi alla guida del veicolo. Se, viceversa, Uber venisse derubricato ad un mero servizio di trasporto, allora – in tutta Europa – potrebbero iniziare a scattare restrizioni più incisive nei suoi confronti.
In Italia si è recentemente registrata l’apertura dell’Autorità dei Trasporti che ha auspicato l’approvazione di una normativa certa che dia garanzie ai tassisti muniti di regolare licenza ma, allo stesso tempo, non metta i bastoni tra le ruote alle “piattaforme tecnologiche che offrono servizi di intermediazione su richiesta e con finalità commerciale“: L’Autorità dei Trasporti apre ad Uber: la proposta.