L’antitrust europea ha deciso di aprire un’indagine a carico di Qualcomm, società leader nello sviluppo e nella commercializzazione di processori per dispositivi mobili e chip 3G/LTE. La società di San Diego (California) detiene infatti, ad oggi, il 61% del mercato.
La Commissione Europea ha deciso di chiedere conto, ai vertici di Qualcomm, di alcuni comportamenti dell’azienda – ripetutamente definiti come “sospetti” -.
Secondo la tesi d’accusa, Qualcomm potrebbe aver offerto una serie di incentivi economici a favore dei suoi clienti per indurli ad acquistare solo ed esclusivamente chipset (3G/LTE) della stessa azienda.
Qualcomm, inoltre, potrebbe aver venduto sottocosto alcuni chip con il palese obiettivo di tagliare le gambe alle società rivali ed escluderle dalla competizione.
Una delle aziende concorrenti, Icera, dopo essere stata acquisita da NVIDIA per la somma di 367 milioni di dollari, avrebbe ad esempio cessato la produzione di chip LTE proprio in forza della “pressione” esercitata sul mercato da Qualcomm.
NVIDIA aveva preventivato un’integrazione dei chipset LTE nei suoi futuro SoC Tegra ma tali progetti non si sono poi concretizzati.
NVIDIA, da parte sua, dovrà quindi eventualmente avviare una collaborazione con un altro produttore: Qualcomm è la realtà più importante mentre Mediatek segue, ampiamente distaccata, con il 18% del mercato globale.
La Commissione Europea ha concesso ai responsabili di Qualcomm, rispettivamente, tre e quattro mesi di tempo per rispondere formalmente a ciascuna delle due contestazioni.
Se Qualcomm si dichiarasse disposta a collaborare, i portavoce della società verranno ascoltati nel corso di un’audizione; in caso contrario, è altamente probabile che l’antitrust proceda con una sanzione.