L’FBI sembra determinata a non rivelare i dettagli tecnici del procedimento utilizzato per sbloccare l’iPhone 5C con iOS 9 appartenuto al terrorista Syed Rizwan Farook (vedere anche FBI, pagati 1,3 milioni di dollari per sbloccare l’iPhone 5C).
Il governo degli Stati Uniti, infatti, ha adottato la cosiddetta Vulnerable Equities Process, un protocollo che di fatto obbligherebbe le agenzie di investigatori e gli enti pubblici a riferire i dettagli delle vulnerabilità individuate.
Pur di non rivelare ad Apple il metodo utilizzato dall’FBI e dai suoi consulenti, i federali potrebbero usare un “cavillo” previsto nella stessa normativa.
L’FBI potrebbe dichiarare di non conoscere il funzionamento approfondito degli strumenti usati per lo sblocco dell’iPhone 5C di Farook essendo stata l’operazione posta in essere da una terza parte, un privato che può sottrarsi al disposto legale.
Dopo il muro elevato da Apple alla richiesta di aiuto da parte dell’FBI ed il supporto ricevuto dalla Mela da parte dell’intero mondo IT (Le aziende che supportano Apple contro FBI e governo) i federali provato a restituire pan per focaccia.
Secondo quanto riporta l’agenzia Reuters, però, Apple avrebbe già ricevuto notifica della vulnerabilità usata dai consulenti dell’FBI e vi avrebbe già posto rimedio ben nove mesi fa con gli aggiornamenti per iOS 9 e Mac OS X El Capitan.
– La foto a metà articolo è di Richard Cavalleri (via Shutterstock).