Il cambiamento era nell’aria già da un po’ ma a questo punto l’Europa sembra fare sul serio.
Il legislatore europeo sta elaborando una normativa che potrebbe porre fine alla registrazione anonima di nomi a dominio.
Quando un dominio Internet viene registrato il registrar raccoglie informazioni come il nome, l’indirizzo, l’email e il numero di telefono del richiedente. Queste informazioni non vengono generalmente verificate in modo puntuale e sono capitati molti casi in cui nomi a dominio sono stati registrati a nomi di soggetti fisici e giuridici del tutto inesistenti.
La direttiva europea aggiungerà nuove disposizioni riguardanti il modo con cui i soggetti che si occupano di gestire le procedure di registrazione dei domini saranno tenute a raccogliere informazioni sui richiedenti.
Nello specifico, chi presenta una domanda di registrazione di un nome a dominio dovrà sempre fornire un numero di telefono valido appartenente allo stesso soggetto. L’identità del registrante, compresi indirizzo email e recapito postale dovranno essere in ogni caso verificati.
Ad oggi viene chiesto solamente di fornire un nome e un indirizzo ma nessun ente controlla i dati condivisi ai fini dell’approvazione o del rifiuto della registrazione.
Secondo le Autorità europee dovrà essere effettuato un doppio accertamento: sia da parte del registrar, ovvero i provider fornitori di servizi che si occupano di gestire le relazioni con il corrispondente registro, sia dai gestori dei TLD (top-level domain) o “registri” (registry).
“I registri di TLD e le entità che forniscono servizi di registrazione di nomi a dominio dovrebbero stabilire politiche e procedure per la raccolta e il mantenimento di dati di registrazione accurati, verificati e completi, così come la prevenzione e la correzione di dati di registrazione inesatti“, si legge nella bozza di provvedimento.
La ratio è quella di impedire ulteriori registrazioni anonime di nomi a dominio utilizzati per attività illegali come la distribuzione di malware, la diffusione di opere protette da copyright senza autorizzazione e così via.
I portavoce di ICANN si sono già espressi a favore della nuova direttiva europea, giudicata positivamente anche dai rappresentanti di varie organizzazioni che detengono il copyright su opere digitali.
Più parti parlano anche del rovescio della medaglia: la direzione presa dall’Europa rischierebbe di minare la sicurezza di attivisti e soggetti che fanno periodicamente emergere informazioni rilevanti per l’opinione pubblica. L’anonimato è in sostanza l’unico livello di protezione di cui dispongono.
Il diritto all’anonimato online è particolarmente indispensabile per soggetti vulnerabili, vittime di abusi e stalking, per i cosiddetti whistleblower, gli informatori della stampa, gli attivisti politici e così via.
La disposizione controversa può ovviamente essere rimossa ma se la legge passasse nella sua forma attuale potrebbe costringere coloro che cercano l’anonimato online a pubblicare i loro siti sul dark web con la possibilità di accedere a tali informazioni solo attraverso la rete Tor.
In un altro articolo abbiamo visto come verificare a chi è intestato un nome a dominio.