L’antitrust europea rincara la dose nei confronti di Google e chiede una modifica delle politiche sin qui adottate dal colosso di Mountain View anche in campo “mobile”. Ancora una volta, è Joaquin Almunia – Commissario europeo col portafoglio della Concorrenza – a sollecitare un intervento correttivo da parte di Google. Sinora nel mirino per quanto riguarda il mercato delle ricerche online (vedere l’articolo Concorrenza: ultimatum a Google dall’Unione Europea e la successiva notizia Google risponde all’antitrust europea con la sua ricetta), Almunia sembra aver adesso ampliato l’area sulla quale si sta giocando il “braccio di ferro” tra Commissione Europea e Google.
Secondo il Financial Times, le trattative si svolgerebbero letteralmente “sul filo del rasoio”: dopo l’ultimatum lanciato da Almunia a Google, la risoluzione della vicenda dipenderà dalla disponibilità dell’azienda a mettere mano anche ai suoi servizi studiati per i dispositivi mobili.
Al momento, mentre nel caso del motore di ricerca e degli altri servizi correlati, i punti contestati da Almunia a Google erano essenzialmente quattro; in ambito “mobile” non è dato sapere quali siano le lamentele e quali margini di manovra possa avere la società fondata da Larry Page e Sergey Brin.
I portavoce di Google si sono per il momento limitati a dichiarare che l’azienda continua a cooperare spalla a spalla con la Commissione Europea.
Stando alle stime di alcuni analisti, qualora il tavolo con l’Europa dovesse saltare, Google potrebbe essere sanzionata ed obbligata al pagamento di un’ammenda potenzialmente molto salata. Si parla di un massimo di 3,8 miliardi di dollari corrispondenti al 10% degli introiti raccolti da Google nello scorso anno fiscale.