Blockbuster sventola bandiera bianca anche in Italia. Lo stato di massima emergenza in cui versava la più famosa catena per l’acquisto ed il noleggio di dvd, videocassette e videogiochi era ben noto, ormai, da molto tempo. Ed oggi, a sancire la fine dell’esperienza, sul sito ufficiale dell’azienda è comparso un breve messaggio d’addio: “l’avventura di Blockbuster Italia finisce qui. È stato per noi un piacere divertirvi o semplicemente tenervi compagnia in questi 18 anni“. A fare da cornice al saluto, vi sono ancora i riferimenti a quegli sconti e a quelle promozione sulle quali Blockbuster aveva puntato negli ultimi mesi per cercare di restare a galla, ancora per un po´.
La casa madre statunitense aveva dichiarato la bancarotta già a settembre 2010 (vedere il nostro articolo “Blockbuster chiede la bancarotta. Il perché della crisi“) dipingendo un futuro a tinte fosche per l’azienda e, purtroppo, per i suoi tanti dipendenti. E se negli Stati Uniti Blockbuster è stata acquisita, lo scorso anno, da Dish Network, società attiva nel settore televisivo (la terza azienda a stelle strisce, per dimensioni, nel settore della TV satellitare e della PayTV), in Italia i negozi sono stati chiusi e ceduti ad una catena di parafarmacie.
Nel nostro Paese, la stessa società che aveva dapprima usato il pugno duro contro i piccoli rivenditori e noleggiatori di pellicole cinematografiche in VHS e DVD, soccombe oggi sotto il peso dei tempi che cambiano. Il dito viene puntato contro la pirateria digitale ma, secondo alcuni, sarebbero anche altre le cause che hanno portato al tracollo di Blockbuster.
In Italia, purtroppo, l’offerta di contenuti on demand per scaricare legalmente titoli cinematografici o visionarli in modalità streaming è ancora piuttosto limitata, anche per ciò che riguarda i prodotti proposti. L'”indiziata numero uno”, quindi, è la TV a pagamento, sia quella satellitare sia quella diffusa attraverso il digitale terrestre. E poi, c’è Blockbuster stessa che, nel corso degli anni, non ha saputo probabilmente né aggiornarsi né puntare su prodotti innovativi. L’azienda, negli States, è stata schiacciata – almeno nell’ultimo periodo – da Netflix (società che offre noleggio di DVD e videogiochi via Internet) così come dagli altri servizi “on demand” e non si è pensato di lanciarsi in nuove sfide.
Se Google, anche per il nostro Paese, riuscirà a stringere accordi importanti, a breve Google Play potrebbe proporsi come un contenitore al quale potrà immediatamente attingere una vasta schiera di utenti indipendentemente dal dispositivo impiegato (un personal computer, un tablet, uno smartphone od una smart TV) lanciando una sfida diretta ad Apple iTunes ed ai pochi concorrenti oggi in circolazione. Il crollo di Blockbuster è comunque sintomo della rivoluzione digitale ormai in atto.