Adesso che una parte di Yahoo è entrata a far parte del colosso delle telecomunicazioni Verizon attraverso la controllata Oath (Oath è il nome della nuova Yahoo che sarà fusa con AOL), la società acquirente ha evidentemente voluto fare maggiore luce sulla lunga serie di incidenti che hanno caratterizzato gli ultimi anni dell’azienda fondata nel 1994 da Jerry Yang e David Filo.
Gli attacchi informatici subìti da Yahoo hanno portato ai minimi termini la sua reputazione e fatto decrescere il suo valore.
Con un comunicato ufficiale Yahoo rivela oggi che l’aggressione informatica che nel 2013 ha preso di mira l’azienda non ha interessato “solo” un miliardo di utenti ma tutti gli utenti che dispongono o disponevano di un account.
Le proporzioni dell’incidente sono quindi mastodontiche e ancora più vaste rispetto a quanto dichiarato a dicembre 2016: Yahoo, attaccati gli account di oltre un miliardo di utenti.
Tra i dati razziati vi sono nomi e cognomi degli utenti, indirizzi email, numeri di telefono, date di nascita e password salvate utilizzando il corrispondente hash MD5 (algoritmo oggi assolutamente insicuro per conservare le password).
I criminali informatici sarebbero quindi stati in grado di risalire alle password in maniera piuttosto semplice (quindi anche al contenuto degli account) e avrebbero addirittura avuto accesso a porzioni di codice sorgente dell’azienda, con la possibilità di falsificare i cookie generati sui sistemi degli utenti.
Yahoo aveva già informato a suo tempo i possessori degli account violati nel corso dell’aggressione e oggi comunica di aver iniziato ad allertare tutti gli utenti.
I buoi però sono ormai scappati, e pure da molto tempo.
A seguito degli attacchi informatici, l’ex CEO Marissa Mayer ha dichiarato di aver rinunciato al suo bonus annuale (2 milioni di dollari) e al sostanzioso incentivo di buonuscita da 14 milioni di dollari che desidera venga redistribuito ai dipendenti di Yahoo.
Maggiori informazioni nel nostro articolo Yahoo mette in allerta gli utenti, le loro mail potrebbero essere state violate.