L'antitrust estende l'indagine nei confronti di TIM: avrebbe ostacolato Open Fiber?

AGCM comunica di aver ampliato l'indagine aperta a fine giugno 2017 a carico di TIM. L'antitrust verificherà se l'ex monopolista abbia utilizzato pratiche anticoncorrenziali per ostacolare l'ingresso del nuovo concorrente infrastrutturale nei servizi di comunicazione a banda ultralarga.

L’antitrust italiana (AGCM) ha comunicato la sua decisione di estendere le indagini a carico di Telecom Italia avviate lo scorso giugno spiegando di voler accertare possibili violazioni in relazione alla “possibile strategia abusiva volta a ostacolare l’ingresso del nuovo concorrente infrastrutturale nei servizi di comunicazione a banda ultralarga“.

Il “nuovo concorrente infrastrutturale” non viene mai citato ma è evidente come l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato voglia verificare se Telecom abbia effettivamente messo i bastoni tra le ruote a Open Fiber, azienda partecipata al 50% da Enel e Cassa Depositi e Prestiti.


Si amplia quindi l’indagine di AGCM avviata a fine giugno 2017 (AGCM avvia un’indagine a carico di TIM: avrebbe ostacolato i bandi Infratel): questa volta l’accusa a carico di Telecom è quella di aver tentato “di applicare, nella fornitura di servizi di accesso all’ingrosso a banda larga e ultralarga, condizioni economiche suscettibili di ostacolare la concorrenza infrastrutturale e limitare la contendibilità dei clienti che acquistano i servizi all’ingrosso“.

Dall’Autorità si spiega che nel corso dei controlli si accerterà inoltre se Telecom abbia fatto uso delle informazioni privilegiate di cui la società può fare tesoro in qualità di operatore in posizione dominante per le attività concernenti la gestione della rete nell’ambito di eventuali pratiche anticoncorrenziali.

La mente vola subito alla diatriba sull’accesso alle infrastrutture: Telecom, braccio di ferro per l’accesso alle infrastrutture di Enel.

L’ampliamento del procedimento è stato notificato ieri a Telecom nel corso di ispezioni effettuate dall’Autorità in collaborazione con il Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza.

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