L'Antitrust contro le pratiche commerciali ingannevoli sul web

L'Antitrust italiana ha comunicato quest'oggi di aver dato il via ad un'istruttoria nei confronti della società tedesca "Eurocontent Ltd".

L’Antitrust italiana ha comunicato quest’oggi di aver dato il via ad un’istruttoria nei confronti della società tedesca “Eurocontent Ltd“. Le attività poste in essere dall’azienda sono al vaglio dell’Autorità che, di concerto con la Guardia di Finanza, sta volgendo tutta una serie di investigazioni dopo le centinaia di segnalazioni pervenute nei mesi scorsi dai cittadini. L’AGCM, Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, parla di “possibile pratica commerciale scorretta“. Confermando quanto denunciato da un gran numero di consumatori, “attraverso il meccanismo della registrazione sui siti, (la società, n.d.r.) induceva alla sottoscrizione, in modo inconsapevole, di contratti di fornitura di servizi vari“.

L’azienda tedesca avrebbe posto in essere una serie di pratiche SEO (Search Engine Optimization) attraverso le quali era riuscita a guadagnare i primi posti per le ricerche, sui motori di ricerca, relative ad alcuni famosi software. Digitando il nome di tali programmi accanto ai termini “gratis” o “gratuito“, veniva proposto un link al sito “Easy Download“, per un download che sembrava non aver nulla di “semplice”.
Cliccando sul link proposto nelle pagine de motore di ricerca, come spiega AGCM, “il consumatore veniva indirizzato non alla home page del sito, ma direttamente alla pagina dedicata alla registrazione. Una volta inseriti i propri dati, il consumatore sottoscriveva sostanzialmente a sua insaputa, un contratto biennale con la società tedesca Eurocontent Ltd per la fornitura di software al costo annuale di 96 Euro da pagare anticipatamente una volta l’anno“.

L’Autorità spiega che, a differenza della home page, dove le condizioni contrattuali venivano chiaramente esplicitate, la pagina di registrazione al servizio “riportava i termini con un’evidenza grafica non sufficiente a una loro immediata percezione“. L’AGCM osserva che “il consumatore era indotto a credere che si trattasse di un serizio gratuito. Decorso il tempo per il recesso senza dare al consumatore alcuna conferma del perfezionamento del contratto stesso, la società iniziava a sollecitare i pagamenti“.

Anche le stesse associazioni dei consumatori, tra le quali, Altroconsumo, Adiconsum, Aduc, Codacons, Unione Nazionale Consumatori e Federconsumatori hanno più volte portato all’attenzione il tema “Easy Download“.

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