L’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) ha chiuso quest’oggi l’istruttoria per possibile abuso di posizione dominante nei confronti di Google. L’antitrust italiana ha di fatto accettato gli impegni assunti da Google riassumendoli in alcuni documenti ufficiali consultabili liberamente (ved. questa pagina). Con la decisione odierna, viene liberato il campo dalle preoccupazioni iniziali arrivate da più parti che criticavano il comportamento del colosso di Mountain View per ciò che riguarda la riproduzione di contenuti sul sito “Google News” e la mancanza di trasparenza per quanto concerne l’offerta “AdSense“.
Google ha assicurato all’antitrust di porre nelle mani degli editori (quindi dei gestori di qualunque sito web) gli strumenti per stabilire quali contenuti giornalistici possono essere utilizzati e pubblicati Google News senza pregiudicarne l’indicizzazione all’interno del motore di ricerca. “Gli editori possono scegliere in particolare se consentire o meno l’accesso ai propri siti da parte di Google News, decidere di escludere selettivamente specifici articoli o immagini, ovvero di far apparire i titoli degli articoli, ma non estratti dal testo degli stessi“, si legge nel comunicato dell’AGCM. Per quanto riguarda il programma “AdSense“, che riconosce una remunerazione all’editore per ciascun clic ottenuto sulle inserzioni pubblicitarie gestite da Google, la società guidata da Eric Schmidt ha confermato l’implementazione di un sistema che permetta “di conoscere la ripartizione dei ricavi derivanti dalla vendita degli spazi pubblicitari; viene in sostanza consentito alle imprese editoriali di controllare le condizioni economiche che determinano i corrispettivi loro spettanti. Eventuali modifiche dovranno inoltre essere rese note agli editori prima di diventare operative. Viene infine rimosso il divieto assoluto di rilevazioni da parte di terzi del numero di click effettuati dagli utenti sui singoli annunci pubblicitari, sia pure a condizione che le tecnologie utilizzate siano compatibili con le condizioni tecniche e procedurali rese note da Google“.
Il Presidente dell’AGCM, Antonio Catricalà (nella foto in alto), ha voluto segnalare al Parlamento il tema dell’adeguata tutela dei contenuti pubblicati in Rete. Catricalà ha affermato che agli operatori che producono contenuti online non sarebbe riconosciuta un’adeguata remunerazione per lo sfruttamento economico delle proprie opere da parte di soggetti terzi. L’AGCM auspica poi una revisione della normativa sul diritto d’autore: “esse, scrive Catricalà “non appaiono tener conto delle peculiarità tecnologiche ed economiche di Internet, in quanto non disciplinano un sistema di diritti di proprietà intellettuale nel contesto delle nuove e molteplici modalità di riproduzione e di utilizzo dei contenuti da parte di soggetti terzi sul web“.
Altre informazioni sull’istruttoria che l’AGCM aveva avviato nei confronti dell’operato di Google, sono reperibili in quest’articolo di marzo 2010, in questa pagina, dove avevamo dato conto delle osservazioni del colosso di Mountain View ed in questa news.