L'addio a Windows 10 era già stato fissato, a ottobre 2025

Per il momento non cambia nulla con i piani di Windows 10 in attesa di sapere in che modo Microsoft intende inquadrare la nuova versione del sistema operativo.

In questi giorni si fa un gran parlare del successore di Windows 10, il sistema operativo che dovrebbe raccoglierne l’eredità e che Microsoft presenterà il prossimo 24 giugno.

Quando Windows 10 fu lanciato, a fine luglio 2015, i vertici di Microsoft sottolinearono ripetutamente che sarebbe stata l’ultima versione di Windows.
E ciò non certo perché l’azienda di Redmond era intenzionata ad abbandonare il mercato dei sistemi operativi per i dispositivi client quanto per evidenziare l’impostazione Windows-as-a-Service proposta per Windows 10.

Grazie ai feature update ovvero agli aggiornamenti semestrali per Windows 10 Microsoft aveva lasciato intendere che avrebbe via via cambiato il funzionamento del sistema operativo arricchendolo nel corso del tempo di tante nuove caratteristiche e facendolo evolvere anno dopo anno.

Alcune testate d’Oltreoceano riportano in queste ore che nella pagina Microsoft che offre informazioni sul ciclo di vita di Windows 10 sarebbe apparsa la data di ritiro di Windows 10, a metà ottobre 2025.

In realtà si tratta di un’informazione già nota da tempo: già nel 2016 osservavamo che nonostante Microsoft avesse descritto Windows 10 come l'”ultimo suo sistema operativo” era stata comunque definita una data di ritiro della piattaforma, al 14 ottobre 2025.

All’epoca ipotizzavamo che tale data non andava comunque considerata come “definitiva” e che proprio per la natura di Windows 10 non era escluso che sarebbe stata posticipata.

Fintanto che Microsoft non si esprimerà sul futuro di Windows, il prossimo 24 giugno, non è quindi ancora dato sapere se Windows 10 verrà davvero accantonato nel 2025.

Anche se le indiscrezioni non lasciano presagirlo, il “Windows di prossima generazione” potrebbe essere semplicemente un nuovo, importante e pesante aggiornamento di Windows 10. È vero che Windows 10 si chiama così ma non è escluso che Microsoft possa rinominarlo semplicemente in “Windows” proseguendo sulla strada “as-a-Service” sin qui percorsa.

Battezzare Windows 11 il nuovo sistema operativo potrebbe essere rischioso, quasi voler rinnegare il recente passato, un’impostazione che è stata proposta con forza ormai quasi 6 anni fa.
Per non parlare del fatto che con un Windows 11 si andrebbe a frammentare di nuovo il mercato dei sistemi operativi dopo che Windows 10, non senza fatica, è riuscito a conquistare qualcosa come 1,3 miliardi di dispositivi in tutto il mondo.

Tra qualche giorno arriveranno tutte le risposte ai nostri dubbi.

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