Sembrano essere caduti quei muri che erano stati elevati da TIM durante l'”era Flavio Cattaneo”.
L’amministratore delegato di TIM, Amos Genish, apre ufficialmente la porta a Open Fiber tornando sull’idea di creare una società unica che si possa occupare dello sviluppo della rete.
Dopo essere state lungamente ai ferri corti (fino a settembre dello scorso anno, mese in cui Genish si è insediato alla guida dell’ex monopolista; vedere Telecom, braccio di ferro per l’accesso alle infrastrutture di Enel), TIM e Open Fiber tornano a dialogare partendo dalle basi sulle quali si è discusso qualche mese fa (Lo scorporo della rete TIM si fa più vicino e si parla anche di fusione con Open Fiber).
Per l’Europa esiste un’unica fibra: FTTH, Fiber-to-the-Home, con il cavo in fibra ottica che arriva fino al modem router dell’abbonato (L’Europa premia gli operatori infrastrutturali puri e le connessioni in fibra FTTH). Lo sanno bene TIM e Open Fiber che sembrano disponibili a parlarsi (Genish lo dichiara in maniera esplicita) per arrivare a fondere gli asset delle due aziende.
Non è però neppure da escludersi, in un primo tempo, un accordo per il riutilizzo delle infrastrutture Open Fiber, non incentrato solamente sulla fornitura della connettività agli utenti finali ma di respiro molto più ampio.
In ogni caso, Genish non ha fatto alcuna proposta sul nome del “timoniere” che dovrà guidare la nuova società risultante dall’unione fra gli asset di TIM e Open Fiber. Le carte sono ancora tutte sul tavolo anche perché diversi membri dell’attuale Governo avevano parlato della possibilità di creare una società nuova che si occupa della rete orchestrata dallo Stato, quindi con un’importante partecipazione pubblica (per rimettere le infrastrutture di telecomunicazioni nelle mani del Paese sottraendole ai privati).
Genish ha rilasciato anche un commento su Iliad, il quarto operatore di telefonia mobile in Italia che ha appena dato il via alle sue attività: “l’offerta di Iliad è aggressiva, ma non rivoluzionaria. Abbiamo una rete migliore, un’offerta di valore migliore e una rete di negozi fisici“.