“Non possiamo mettere i nostri bambini ed i giovani sotto una campana di vetro, sperando che non incontrino mai – durante la navigazione in Rete – contenuti pericolosi od illegali“, ha dichiarato Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione Europea responsabile dell’Agenda digitale. “E’ un approccio che, semplicemente, non può funzionare“.
Il commissario europeo è quindi stato chiaro: non dovrà mai essere effettuato un qualunque tentativo di porre in essere una sorta di “mega-firewall” nel Vecchio Continente. Non si dovrà, insomma, richiedere ai provider Internet di bloccare dei contenuti potenzialmente dannosi provenienti dalle aree territoriali esterne all’Unione.
Secondo gli osservatori, la Kroes ha mostrato di aver ben compreso le dinamiche che regolano il funzionamento di Internet rigettando le proposte che mirano a regolamentare specificità tecniche difficilmente governabili per la stessa natura della Rete. Il commissario preferisce guardare ad iniziative che abbiano come obiettivo quello di responsabilizzare gli utenti, formando ed informando anche i più piccoli. “Non utilizzeremo un approccio top-down, ma ci concentreremo su uno sforzo comune teso a rendere Internet ed il mondo digitale un posto più sicuro“, ha aggiunto la Kroes che riconosce l’impossibilità di rendere la Rete un luogo privo di minacce. “Anche se ciò potesse essere in qualche modo possibile, una tale “sicurezza” distruggerebbe il valore della rete Internet per ciò che riguarda i diritti fondamentali dei cittadini, l’innovazione, l’economia e l’impatto sulla società“, ha chiosato Joe McNamee, uno dei responsabili di EDRi, organizzazione per la tutela dei diritti in ambito digitale.