KolibriOS, il sistema operativo che sta in un floppy disk da 3,5 pollici

KolibriOS è un sistema operativo minimalista che, grazie al suo kernel monolitico scritto in Assembly, offre prestazioni rapide e una leggerezza impressionante, al punto da funzionare su un vecchio floppy disk.
KolibriOS, il sistema operativo che sta in un floppy disk da 3,5 pollici

La maggior parte dei sistemi operativi sono scritti utilizzando linguaggi di programmazione come C e C++, con Rust che si sta affacciando sulla scena. Windows e GNU/Linux, inoltre, hanno il loro kernel mantenuto, rispettivamente, come componente proprietario oppure come software libero. KolibriOS è un sistema operativo per il quale si è scelta una strada completamente rispetto a tutto ciò che già esiste: utilizza infatti un kernel monolitico completamente scritto in Assembly x86. È leggerissimo se confrontato con Windows e GNU/Linux.

Cos’è KolibriOS e come funziona

Per dare un’idea delle dimensioni di un sistema operativo come KolibriOS, basti pensare che – per essendo un software moderno e aggiornato – funziona da un floppy disk da 3,5 pollici. Ovviamente, non è che l’autore di KolibriOS vi esorti a un balzo negli anni ’80 e ’90, spronandovi ad attrezzarvi con un lettore floppy: vuole semplicemente mettere in evidenza che la capienza di un vecchio disco floppy da 1,44 MB sarebbe sufficiente a contenere il suo sistema operativo.

KolibriOS nasce nel 2004 come fork del precedente progetto MenuetOS mantenendone la struttura monolitica originale, ma con alcune modifiche e miglioramenti volti ad estendere le funzionalità e migliorare la stabilità. Entrambi i sistemi, KolibriOS e MenuetOS, sono progettati per architetture a 32 bit (KolibriOS supporta anche una versione per x86-64, sebbene con funzionalità ridotte rispetto alla versione a 32 bit).

Il kernel di KolibriOS gestisce tutte le funzionalità di base, come la memoria, l’I/O dei dispositivi e il multitasking. Inoltre, il sistema operativo integra diversi programmi: tra questi vi sono un word processor, un visualizzatore di immagini, un editor grafico, un browser Web e oltre 30 giochi.

Lo sviluppatore di KolibriOS ha inoltre implementato pieno supporto per i filesystem FAT12/16/32; è inoltre possibile leggere dati da supporti NTFS, ISO9660 e Ext2/3/4.

Dal punto di vista della compatibilità hardware, prima di provare KolibriOS è bene verificare la lista pubblicata in questa pagina. C’è l’elenco delle schede di rete, audio e video al momento supportate.

Come provare il sistema operativo

Facendo riferimento all’area download di KolibriOS, è possibile scaricare l’immagine più “asciutta” pronta per essere utilizzata da un floppy disk. Tipicamente, però, ci si può avvalere dall’immagine ISO più strutturata (Immagine CD live), utile per effettuare il boot del sistema operativo in modalità live da un’unità USB.

Dopo l’avvio dal supporto, KolibriOS decomprime tutto il suo contenuto in un RAM disk, garantendo così un funzionamento ancora più rapido ed efficiente.

Il desktop di KolibriOS

Grazie alla sua leggerezza e velocità, KolibriOS è adatto per l’uso su hardware obsoleto o per chi desidera un sistema operativo efficiente e minimalista per svolgere compiti basilari.

Sebbene soffra di alcune limitazioni in termini di funzionalità e supporto hardware, KolibriOS rimane un progetto affascinante che offre un approccio alternativo – seppur davvero basico – ai sistemi operativi moderni.

Cos’è il kernel monolitico

Un kernel monolitico è un tipo di kernel in cui tutte le principali funzionalità e i servizi essenziali del sistema operativo, come la gestione della memoria, la gestione dei processi, la comunicazione con i dispositivi e il file system, sono inclusi in un unico blocco di codice eseguibile in modalità kernel. Tutte le funzioni critiche operano nello stesso spazio di memoria e possono interagire direttamente tra loro, senza necessità di passare per interfacce di separazione.

Di contro, nel modello microkernel, solo le funzioni di base (come la gestione dei processi e della memoria) sono incluse nel kernel, mentre altri servizi (come il file system e i driver dei dispositivi) sono eseguiti in modalità utente. Questo rende il sistema più modulare e stabile, ma può rallentare le prestazioni a causa dell’overhead dovuto alla comunicazione tra i moduli.

Windows utilizza un kernel ibrido, che combina caratteristiche dei kernel monolitici e dei microkernel. Questo design affonda le sue radici nel lancio di Windows NT (all’epoca fu vera novità) e continua ad essere usato nelle versioni moderne di Windows, come Windows 10 e Windows 11.

L’idea alla base di un kernel ibrido è quella di ottenere un compromesso tra la velocità e l’efficienza dei kernel monolitici e la modularità e stabilità dei microkernel.

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