Pierre Valade, ideatore dell’app Jumbo, spiega che i dati degli utenti rappresentano un vero e proprio tesoro per le principali piattaforma di social networking. Le informazioni che vengono quotidianamente condivise permettono di tracciare un identikit molto preciso di ciascun utente, comporre la sua rete sociale, stabilirne preferenze e interessi.
Il caso Cambridge Analytica ha ben evidenziato quanto i dati degli utenti siano essenziali per il business di molteplici imprese: Facebook e Cambridge Analytica: cosa ha insegnato lo scandalo in tema di tutela della privacy.
L’app Jumbo viene presentata come un assistente personale capace di gestire la privacy dell’utente e rimuovere automaticamente contenuti ormai non più utili da piattaforma come Google, Amazon Alexa, Tinder, Facebook, Instagram e Twitter.
Jumbo può ottimizzare automaticamente decine di impostazioni sulla privacy sui principali social network. Nel caso di Facebook, per esempio, l’applicazione può evitare che il social network vi riconosca nelle foto e impedire agli altri utenti di trovarvi inserendo un semplice numero telefonico: Cercare su Facebook a chi è intestato un numero di telefono è ancora possibile.
Su Twitter Jumbo permette di cancellare i vecchi post così come le foto più datate su Instagram; su Alexa l’applicazione consente di rimuovere da sola le registrazioni vocali usate dall’assistente digitale per rispondere ai vari quesiti: Alexa, Amazon invia erroneamente le registrazioni vocali di un altro utente.
Il CEO di Jumbo ha voluto sottolineare che nessun dato dell’utente viene condiviso con l’applicazione né memorizzato su server remoti. Tutte le elaborazioni vengono infatti svolte lato client dialogando con le varie piattaforme social.
Al momento Jumbo è disponibile solo come app gratuita per iOS. Gli sviluppatori hanno però confermato di essere al lavoro su una versione destinata ai possessori di dispositivi Android.