Dopo aver sparato a zero, a suo tempo, sulle soluzioni per la sicurezza di McAfee, dopo aver avviato una vertenza legale nei confronti di Intel (che aveva acquisito l’azienda), John McAfee torna alla ribalta con un suo nuovo progetto.
Il programmatore scozzese naturalizzato statunitense ha dichiarato di aver realizzato il primo smartphone al mondo davvero sicuro battezzandolo Privacy Phone. E fa riferimento a cospicui investimenti nello sviluppo dell’hardware.
Come spiega John McAfee, gli utenti avranno la possibilità di disattivare le singole componenti hardware responsabili del funzionamento della connessione dati/WiFi, della geolocalizzazione, del modulo Bluetooth e così via.
Il telefono sarà immune ai tentativi di monitoraggio posti in essere usando apparati come gli IMSI-catcher, dispositivi che consentono di individuare e “spiare” telefoni cellulari nel raggio di diverse centinaia di metri rilevando il traffico telefonico e tracciando gli spostamenti della vittima. Gli IMSI-catcher pongono in essere una sorta di attacco “man-in-the-middle” frapponendosi tra la cella di telefonia mobile dell’operatore di telecomunicazioni e il cliente.
Lo smartphone – realizzato in collaborazione con MGT Capital Investments – verrà proposto essenzialmente a un’utenza enterprise (costerà 1.100 dollari).
Il progetto di John McAfee solleva comunque diversi punti interrogativi; soprattutto per ciò che riguarda il versante software.
Lo smartphone sarà certamente Android ma McAfee dichiara che lo sarà solo “parzialmente”. Tutto fa quindi pensare a un fork.
Per rendere davvero sicuro un dispositivo Android, sarebbe ad esempio necessario implementare un controllo ancora più granulare sui permessi delle app e garantire, come minimo, continui aggiornamenti software che permettano di sanare le vulnerabilità via a via scoperte.
Presentare come “lo smartphone più sicuro al mondo” un device che dovrebbe permettere l’installazione di qualunque app dal Play Store appare infatti, almeno allo stato attuale, una dichiarazione un po’ troppo zelante e dal sapore troppo commerciale.
Inutile dire, poi, che BlackBerry aveva provato a risollevarsi presentando alcuni nuovi smartphone Android puntando proprio sull'”aspetto sicurezza”. In un mercato affollatissimo qual è quello dei dispositivi Android, gli sforzi dell’azienda non hanno condotto ai risultati sperati.
John McAfee ha più volte insistito che lo sviluppo dell’hardware ha permesso di creare un dispositivo sicuro come il Privacy Phone. Nessun indizio, però, sulle misure che sono state poste in essere.
Ci sarà una sorta di Secure Enclave come negli iPhone? Un’area crittografata in hardware per la memorizzazione dei dati sensibili? Difficile dirlo.
In ogni caso è strano che l’accento non sia stato posto anche sull’aspetto software, almeno nelle dichiarazioni della prima ora.
Privacy Phone debutterà nel giro di qualche settimana e i primi 100 esemplari saranno autografati da John McAfee in persona.
È stata già fissata la data di lancio del secondo modello: durante l’estate 2018.