Oracle ha appena annunciato la disponibilità di Java 18, la più recente versione del linguaggio di programmazione e della piattaforma di sviluppo utilizzata su miliardi di dispositivi in tutto il mondo.
Java 18 (Oracle JDK 18) integra migliaia di miglioramenti in termini di performance, stabilità e sicurezza, tra cui nove innovazioni incentrate sulla piattaforma che consentono agli sviluppatori di essere più produttivi.
La release appena presentata è il risultato di una stretta collaborazione tra i tecnici Oracle e i membri della community di sviluppatori Java a livello globale tramite OpenJDK Project e JCP (Java Community Process).
Grazie alla cooperazione, divenuta ancora più stretta, Oracle può assicurare innovazioni e miglioramenti costanti a livello di performance, stabilità e sicurezza con la possibilità di portare Java in organizzazioni e settori di qualsiasi dimensione.
Quali sono le principali novità, le nove innovazioni, di Java 18 sulle quali i tecnici di Oracle hanno voluto porre l’accento?
Innanzi tutto, grazie a UTF-8 by Default, Java 18 utilizza in modo predefinito il charset UTF-8: grazie a questa modifica, le API che dipendono dal set di caratteri predefinito avranno un funzionamento coerente su tutte le implementazioni, i sistemi operativi, le versioni locali e le configurazioni.
Viene introdotto Simple Web Server, uno strumento basato su riga di comando e un’API per l’avvio di un server Web minimale che distribuisce solo file statici. Si tratta di un tool molto utile per la creazione di prototipi, la scrittura di codice “ad hoc” e le attività di testing.
Con Java 18 viene rivisto il meccanismo di gestione degli handle per ridurre i costi di manutenzione e lo sviluppo delle API ed è stata introdotta un’interfaccia SPI (Service-Provider Interface per la risoluzione del nome host e dell’indirizzo.
I programmatori possono d’ora in avanti usare il tag @snippet
per semplificare l’inclusione del codice sorgente di esempio nella documentazione delle API.
A partire da questa release di Java gli sviluppatori possono servirsi di una speciale API per sfruttare in modo affidabile le architetture CPU che offrono estensioni vettoriali scalabili. In questo modo si otterranno prestazioni superiori rispetto ai calcoli eseguiti ricorrendo ai processori sprovvisti delle estensioni.
Con Foreign Function and Memory API (Second Incubator) i programmi Java possono interagire con codice e dati al di fuori dell’ambiente di runtime in modo semplice e sicuro.
Infine, i programmatori possono adesso testare un’espressione su vari pattern, ciascuno con un’azione specifica, in modo che le query complesse basate sui dati possano essere espresse in modo conciso ma allo stesso tempo affidabile.
“La release di Java 18 dimostra il costante impegno di Oracle nel fornire ad aziende e sviluppatori un accesso più rapido ai miglioramenti con una cadenza del rilascio delle funzionalità semestrale“, ha dichiarato Georges Saab, Vice President of Development, Java Platform Group Oracle. “Continuiamo a fare investimenti tecnici che migliorano le performance, la stabilità e la sicurezza delle implementazioni della piattaforma Java SE e di Java Development Kit“.
“Gli sviluppatori Java hanno bisogno di un’innovazione continua relativamente a moderne funzionalità del linguaggio di programmazione, miglioramenti dell’experience di sviluppo, servizi gestiti nel cloud e stabilità“, ha commentato James Governor, Principal Analyst di RedMonk. “Grazie al costante aggiornamento semestrale di Java, Oracle soddisfa tali richieste e contribuisce a mantenere Java adatto alle applicazioni e ai moderni carichi di lavoro“.
Per il download di Java 18 (runtime e kit di sviluppo) è possibile fare riferimento a questa pagina sul sito Oracle.