La pubblicazione scientifica del MIT (Massachusetts Institute of Technology) ha dato spazio ad una ricerca che potrebbe, in futuro, aprire la strada a nuove metodologie per il riciclo della carta. In un mondo sempre più digitale, si stampa ancora troppo e da qualche tempo nei messaggi di posta elettronica capita di leggere esortazioni a rispettare l’ambiente ed a stampare le e-mail solo quando strettamente necessario.
Alcuni ricercatori inglesi vogliono però compiere un passo in più, che va ben oltre la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul tema della battaglia contro gli sprechi. Julian Allwood (nella foto a lato), accademico della University of Cambridge, ha rivelato un nuovo sistema che sarebbe in grado di rimuovere il toner presente sui fogli di carta già stampanti consentendone l’immediato riuso.
Lo studio, condotto in collaborazione con un altro ricercatore, David Leal-Ayala, illustra l’utilizzo di una luce laser che permette di decomporre il toner svolgendo di fatto un processo inverso a quello di stampa. Secondo quanto affermato dagli esperti anglosassoni, la rimozione automatica del toner non causerebbe danni alle fibre della carta ed uno stesso foglio potrebbe essere riutilizzato fino a cinque volte prima di essere gettato nel cestino (del riciclo, ovviamente). “Stiamo cercando di vaporizzare il toner in maniera molto veloce“, ha osservato Leal-Ayala. Il trucco, secondo gli studiosi, consisterebbe nell’utilizzo di un laser che proietta una luce verde ad intervalli rapidissimi, dell’ordine dei nanosecondi. Dal momento che la fibra di cellulosa è sostanzialmente immune ad un’azione del genere, gli impulsi luminosi verrebbero totalmente assorbiti dal toner. L’unico problema, spiega Allwood (anche il cognome del ricercatore è tutto un programma…), è che il calore assorbito dal toner venga comunicato al foglio di carta. Ed è proprio l’impiego di impulsi rapidi che permette al toner di “evaporare” prima di causare danni alla carta.
“Adesso stiamo cercando qualcuno che ci aiuti a costruire un prototipo“, ha concluso Allwood.
Permangono comunque alcuni punti interrogativi legati alla gestione del toner “vaporizzato” ed ai pericoli di una possibile inalazione, all’eventualità che la tecnologia possa essere usata per alterare documenti già prodotti, all’energia aggiuntiva che sarebbe comunque richiesta per rimuovere il toner dal foglio di carta.