Dovendo entrare ufficialmente in funzione nel corso del 2024, è doveroso effettuare nuovi test per verificarne il corretto funzionamento. Con il nuovo anno alle porte, si torna a parlare di IT-Alert e di nuovi test che questa volta interesseranno unicamente cinque regioni dello stivale, ovvero Puglia, Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia e Sardegna. I test prenderanno il via oggi, 19 dicembre, e continueranno nella giornata di domani 20 dicembre.
A differenza di quanto accaduto negli scorsi mesi (la prima fase di test si è conclusa il 13 ottobre, ndr), la Protezione Civile ha comunicato che questa volta la fase di sperimentazione di IT-Alert coinvolge solo parte dei territori delle cinque regioni sopracitate e riguarda due rischi specifici: il collasso di una grande diga e l’incidente rilevante in stabilimenti industriali soggetti alla Direttiva Seveso.
La simulazione di oggi 19 dicembre è fissata per le ore 12 e tutte le persone che si troveranno nel raggio di 2 km dagli stabilimenti LyondellBasell (Brindisi, Puglia) e Fabbrica Italiana Sintetici S.p.A. (Montecchio Maggiore, Veneto) riceveranno il seguente messaggio:
Questo è un MESSAGGIO DI TEST IT-alert. Stiamo SIMULANDO un incidente industriale nella zona in cui ti trovi. Per conoscere quale messaggio riceverai in caso di reale pericolo per un incidente industriale vai su www.it-alert.gov.it TEST TEST
Il giorno 20 dicembre – sempre intorno alle ore 12 – la simulazione riguarderà invece un altro fenomeno, quello del collasso di grandi dighe in Sardegna, Lombardia ed Emilia-Romagna.
- Regione Emilia-Romagna – Diga di Conca (Comuni interessati: Misano Adriatico e San Giovanni in Marignano e Cattolica).
- Regione Lombardia – Diga di Pagnona (Comuni interessati: Premana, Pagnona, Casargo, Sueglio, Valvarrone, Bellano, Dervio).
- Regione Sardegna – Diga di Nuraghe Arrubiu (Comuni interessati: Orroli, Escalaplano, Goni, Silius, Siurgus Donigala, Ballao, Armungia, Villasalto, San Vito, Villaputzu, Muravera)
Perché vengono effettuati i test IT-Alert?
Il duplice obiettivo è quello di sperimentare il servizio di notifica su tutto il territorio e di consentire alle persone di familiarizzare con il sistema di allarme pubblico, che entrerà in azione in caso di gravi emergenze.