Il Parlamento Europeo potrebbe a breve approvare una nuova normativa per regolare la gestione dei dati personali da parte delle società operanti online.
Tutte le aziende che fanno business online dovranno richiedere esplicito un consenso agli utenti nel caso in cui volessero memorizzare ed elaborare i loro dati personali. Il mancato rispetto di questo adempimento potrebbe comportare sanzioni amministrative fino al 4% dei ricavi su base annuale.
Questo tipo di penalità potrebbe mettere in difficoltà i cosiddetti over the top (società come Google, Facebook, Microsoft, Amazon, Apple e così via) perché le autorità potrebbero elevare sanzioni molto più salate rispetto a quanto avvenuto sino ad oggi.
Anche chi controlla e gestisce fisicamente i dati sarà corresponsabile della violazione: il legislatore prevede che, con quest’approccio, le grandi aziende scelgano con maggiore attenzione i propri partner.
A breve, inoltre, l’Europa potrebbe richiedere a chiunque gestisca un social network (Facebook in primis) od una comunità online di verificare l’età dell’iscritto.
Requisito essenziale per l’iscrizione ad un social network come Facebook, quindi, potrebbe diventare il compimento dei 16 anni di età.
Si tratterebbe ovviamente di un provvedimento particolarmente restrittivo e, com’è facile immaginare, potrebbe essere facilmente disatteso dai diretti interessati. I ragazzi nella fascia d’età tra 13 e 16 anni sono infatti soliti approcciarsi piuttosto velocemente con Facebook e gli altri social network.
Gli stati membri dell’Unione avranno comunque due anni di tempo per far propria la normativa europea e trasporla in provvedimenti di legge nazionali. In questo quadro, i singoli stati potrebbero decidere di mantenere anche la soglia dei 13 anni, previa acquisizione del consenso dei genitori per la registrazione.
La discussione è probabilmente di lana caprina. Sebbene Facebook non lo ammetta esplicitamente, anche negli Stati Uniti vi sarebbero moltissimi bambini di età compresa tra 9 e 13 anni già iscritti al social network, in barba ad ogni regola.
Ed ancora una volta, forse, il controllo e l’educazione dovrebbe passare in primis per l’azione dei genitori e della famiglia piuttosto che per nuovi passaggi burocratici che, all’atto pratico, potrebbero rivelarsi inutili.