iPhone 15 Pro Max emette meno radiazioni del Samsung Galaxy S24 Ultra

C'è differenza tra l'ultimo iPhone e l'ultimo Samsung Galaxy, ma in pochi sapevano delle discrepanze in termini di radiazioni SAR.

Quando si acquista uno smartphone, molto spesso si guardano solo quelle che sono le caratteristiche tecniche legate al processore, alla fotocamera, al display e quant’altro senza valutare un aspetto fondamentale: il coefficiente SAR delle radiazioni emesse. Recentemente, i dati di Stocklytics.com hanno evidenziato una differenza significativa nei livelli di radiazioni tra due modelli di punta attualmente sul mercato smartphone: il Samsung Galaxy S24 Ultra e l’iPhone 15 Pro Max.

Secondo l’analisi del sito, facendo capo alle recenti misurazioni SAR, queste hanno rivelato che il Samsung Galaxy S24 Ultra emette il 33% di radiazioni in più rispetto all’iPhone 15 Pro Max di Apple.

Il Galaxy S24 Ultra è più “radioattivo” dell’iPhone 15 Pro Max di Apple

Sono state importanti le dichiarazioni da parte di un’analista finanziario del sito, ovvero Edith Reads, che ha commentato la vicenda:

Le variazioni nel design dell’antenna, nell’implementazione 5G, nelle tolleranze dei componenti e nelle misure di controllo qualità tra S24 Ultra e iPhone 15 Pro Max contribuiscono alle differenze SAR osservate. Gli sviluppatori Samsung devono dare priorità alla ricerca e all’analisi completa del loro ultimo modello di punta per ottimizzarne le radiazioni in maniera ulteriore.

Sebbene il Samsung Galaxy S24 Ultra e l’Apple iPhone 15 Pro Max rientrino nei limiti SAR stabiliti, il modello Samsung si avvicina molto di più al limite rispetto al rivale. Poiché questi due dispositivi top di gamma rappresentano il meglio per ognuna delle rispettive aziende produttrici, le disparità nelle emissioni di radiazioni possono influenzare certamente il mercato.

Il Samsung Galaxy S24 Ultra ha un coefficiente SAR per l’orecchio pari a 1,06 W/kg e un coefficiente SAR per il corpo di 1,30 W/kg. L’iPhone 15 Pro Max ha mantenuto livelli di radiazioni notevolmente più bassi, con un coefficiente SAR per l’orecchio e il corpo di 0,98 W/kg. Il divario dunque c’è e potrebbe comportare una disparità nelle valutazioni del pubblico all’acquisto.

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