L’evento Let Loose trasmesso in streaming il 7 maggio è stato organizzato da Apple per mostrare le sue ultime novità in fatto di iPad (ma non sono mancati anche accessori e, soprattutto, un processore di nuova generazione). La new entry più chiacchierata è l’iPad Pro M4, un tablet con un innovativo display OLED Tandem e prestazioni straordinarie anche quando vengono impiegate funzioni AI. È un dispositivo pensato principalmente per i creativi, per professionisti come illustratori, musicisti e registi. Ma allora perché in queste ore si parla così tanto di un elemento secondario come lo spot realizzato da Apple per la sua presentazione?
Lo spot di Apple per iPad Pro M4 al centro della bufera
Lo spot in questione si intitola Crush! e mostra un’enorme pressa schiacciare e distruggere strumenti e accessori che tante persone, anche per scopi professionali, utilizzano ogni giorno: strumenti musicali, libri, computer, macchine fotografiche e così via. Quando la pressa si solleva, viene mostrato il nuovo tablet made-in-Cupertino.
Lo scopo dello spot è mostrare come il nuovo iPad Pro M4 sia un tablet incredibilmente versatile che può essere utilizzato per creare opere d’arte, film, musica e via dicendo. Un tablet sottile, leggero, altamente portatile che può sprigionare ovunque la sua potenza, a casa così in treno.
Il video però è stato fortemente criticato da numerosi utenti, compresi professionisti del settore artistico. In sintesi, l’azienda di Cupertino viene rimproverata perché con questo spot non fa altro che rappresentare la distruzione dell’arte in favore di un più freddo dispositivo tecnologico.
Ad aver rilasciato un commento c’è anche la star del cinema Hugh Grant, che “rispondendo” su X al post di Tim Cook scrive che quel video mostra “la distruzione dell’esperienza umana”.
The destruction of the human experience. Courtesy of Silicon Valley. https://t.co/273XB3CfnF
— Hugh Grant (@HackedOffHugh) May 8, 2024
Variety riporta invece il commento del produttore, regista e scrittore Asif Kapadia (Premio Oscar 2006):
Non mi spiego come qualcuno abbia pensato che questo spot fosse una buona idea. È la metafora più veritiera di ciò che le aziende tecnologiche stanno facendo all’arte, agli artisti, ai musicisti, ai creator, agli scrittori, ai registi: spremerli, usarli, non pagarli bene, appropriarsi di tutto e dire che è tutto creato da loro.
Né Tim Cook né altri dirigenti hanno per il momento risposto alle critiche.
AGGIORNAMENTO: In un comunicato rilasciato alla redazione di Ad Age, Tor Myhren, VP della divisione marketing e comunicazione di Apple, ha chiesto scusa per lo spot: «In Apple, la creatività è nel nostro DNA ed è fondamentale per noi creare dei prodotti che diano poteri ai creativi di tutto il mondo. Il nostro obiettivo è celebrare sempre i tantissimi modi in cui gli utenti si esprimono e danno vita alle proprie idee attraverso l’iPad. Abbiamo mancato il bersaglio con questo video e ci dispiace».