Dopo un’indagine durata circa otto mesi, la Commissione Europea ha dichiarato che iPadOS, il sistema operativo degli iPad di Apple, è da intendersi come un servizio “Gatekeeper” e per questo motivo dovrà assolutamente essere adeguato al Digital Markets Act (DMA). Dunque, in futuro, nei paesi dell’Unione Europea, anche su iPad potranno essere installate applicazioni da store digitali di terze parti.
iPadOS è un importante gateway: dopo iPhone, cambia anche iPad
Il Digital Markets Act è un insieme di regole stabilite dalla Commissione Europea per ridurre il potere dei gatekeeper nelle scelte finali dei consumatori, quindi in tutto il mercato di riferimento. Ebbene, come anticipato poco sopra, dopo le dovute indagini la Commissione Europea ha stabilito che anche iPadOS rientra in questa categoria e che, di conseguenza, deve essere modificato affinché soddisfi i requisiti del DMA.
Dall’indagine in questione è emerso che il numero di utenti business di Apple ha superato di undici volte la soglia quantitativa, mentre quello degli utenti finali è molto vicino alla soglia e di sicuro aumenterà nell’immediato futuro. È venuto poi fuori che gli utenti finali così come quelli aziendali sono vincolati a iPadOS perché Apple sfrutta il suo ecosistema per disincentivare il passaggio ad altri sistemi operativi.
Alla luce di ciò, la Commissione Europea ha preso la sua decisione, quindi ora Apple ha sei mesi per garantire la piena conformità di iPadOS alla normativa che, in UE, ha già parzialmente rivoluzionato l’uso degli iPhone. Tra le varie cose, l’azienda di Cupertino dovrà consentire il download di applicazioni da marketplace alternativi, la scelta del browser predefinito e la disinstallazione di tutte le applicazioni precaricate.
«Il DMA è uno strumento dinamico che ci consente di affrontare le realtà dei mercati digitali. […] La nostra indagine di mercato ha dimostrato che, nonostante non raggiunga le soglie, iPadOS rappresenta un importante gateway su cui molte aziende fanno affidamento per raggiungere i propri clienti», ha dichiarato Margrethe Vestager, alla guida dell’antitrust UE. «La decisione di oggi garantirà che anche su questa piattaforma vengano garantite l’equità e la contendibilità».