Apple Intelligence, per un motivo o per un altro, è uno degli argomenti di maggior interesse nell’attuale panorama tech. Nelle ultime ore se ne sta parlando non solo per il debutto posticipato nei paesi dell’Unione Europea, ma anche per il tentativo di accordo di Apple con Meta.
In base a quanto riportato dal Wall Street Journal, il gigante di Cupertino avrebbe provato a stringere una partnership con Meta per integrare Llama, il suo modello AI, in iOS 18 e non solo. L’idea era di rendere Llama 3 una soluzione alternativa rispetto a ChatGPT di OpenAI, ma la stretta di mano finale non ci sarebbe poi stata per motivi al momento sconosciuti. Una questione tutta economica? Forse.
È noto che Apple non verserà nelle casse di OpenAI nemmeno un dollaro, e questo perché il gigante californiano ritiene che l’integrazione di un modello di intelligenza artificiale su milioni di dispositivi compatibili (iPhone 15 Pro e iPad e Mac con chip della serie M, al momento) valga più di un accordo economico. Enorme visibilità in cambio di una tecnologia, per dirla brevemente.
Secondo il WSJ, Tim Cook & co. avrebbero tentato un approccio di questo tipo anche con altre aziende, tra cui la stessa Meta. Al momento la trattativa sarebbe bloccata o saltata del tutto, ma non è detta ancora l’ultima parola. Nel corso di una recente intervista rilasciata durante i giorni della WWDC24, Craig Federighi di Apple ha infatti affermato che l’azienda punta ad offrire ai suoi utenti una più ampia possibilità di scelta. A ChatGPT potrebbero aggiungersi quindi alternative come Google Gemini e, appunto, Llama.
Tra un’indiscrezione e l’altra, ci sono però anche delle certezze. La società di Cupertino che due settimane fa ha presentato iOS 18, iPadOS 18, macOS Sequoia e gli altri major update, ha lasciato intendere che, a causa del DMA, gli utenti UE dovranno attendere almeno il 2025 per poter utilizzare la suite di funzioni Apple Intelligence e altre due importanti novità.