L’Interpol, attraverso un’operazione internazionale battezzata Synergia, è intervenuta per fermare massicce campagne phishing, malware e ransomware.
L’intervento è stato condotto con la collaborazione delle forze dell’ordine di oltre 50 paesi, portando all’identificazione di 1.300 indirizzi IP e URL associati ad attività dannose. L’operazione ha visto una serie di perquisizioni domiciliari, sequestri di materiale hardware e dell’arresto di 31 persone nonché dell’identificazione di altri 70 sospetti.
I server di comando e controllo che permettevano la gestione delle attività dei cybercriminalità erano collocate tra Europa e Asia, con nazioni come Hong Kong e Singapore che hanno registrato il record di server individuati (rispettivamente 153 e 86). Nell’ambito di Synergia, però, sono stati registrati anche arresti in Africa, con quattro sospetti fermati dalle forze dell’ordine tra Sud Sudan e Zimbabwe.
Bernardo Pillot, vicedirettore della direzione della criminalità informatica dell’Interpol, ha espresso tutta la sua soddisfazione per l’operato delle forze dell’ordine. Secondo Pillot, infatti “I risultati di questa operazione, raggiunti attraverso gli sforzi collettivi di più paesi e partner, mostrano il nostro costante impegno nella salvaguardia dello spazio digitale“.
Operazione Synergia: l’Interpol ha collaborato con alcuni brand di spicco nel contesto della cybersicurezza
L’Interpol, oltre alle forze dell’ordine specializzate nel contesto informatico, ha potuto portare a termine l’operazione anche grazie ad altre collaborazioni prestigiose.
In tal senso, per esempio, parliamo di Group-IB, Kaspersky, TrendMicro, Shadowserver e Team Cymru, ha fornito supporto di analisi e intelligence durante tutte le indagini, dimostrando come questo tipo di sinergia è molto efficace per contrastare i sempre maggiori pericoli legati al crimine informatico.
Anche Dmitry Volkov, CEO e co-fondatore di Group-IB, ha voluto soffermarsi sull’accaduto, sottolineando come “L’Operazione Synergia ha dimostrato che la sinergia tra le forze dell’ordine globali, le forze di polizia informatiche nazionali e il settore privato è fondamentale“.
D’altro canto, l’Interpol non è nuova ad operazioni su vasta scala. Nello scorso dicembre, infatti, un intervento aveva portato all’arresto di ben 3.500 figure legate al cybercrimine.