Correva il mese di agosto 1995 quando fu presentata la prima versione del browser Internet Explorer (IE) insieme con lo storico sistema operativo Windows 95. Sono in tanti, infatti, a collegare la nascita ufficiale di Internet Explorer al lancio del sistema operativo ibrido a 16 e 32 bit di Microsoft. In realtà la società di Redmond svelò il browser qualche giorno prima, intorno a ferragosto.
Con Internet Explorer, Microsoft voleva cavalcare le osservazioni e le intuizioni che Bill Gates affidò alcuni mesi prima al suo celeberrimo memorandum “The Internet Tidal Wave“, uno scritto che suggeriva l’impatto rivoluzionario che avrebbe introdotto di lì a poco la rete Internet sulla quotidianità e sulla vita di ciascun individuo.
Com’è nato Internet Explorer
Lo sviluppo di Internet Explorer, per stessa ammissione dei programmatori Microsoft coinvolti nel progetto, è iniziato a ottobre 1994 mentre a dicembre dello stesso anno Thomas Reardon di Microsoft acquisì in licenza il codice sorgente del browser Mosaic, uno dei primi browser Web con interfaccia grafica, realizzato presso il National Center for Supercomputing Applications (NCSA) dell’Università dell’Illinois. Il codice di Mosaic, tuttavia, non fu mai sfruttato per gettare le basi di Internet Explorer.
Internet Explorer 1.0 era un browser web piuttosto scarno: era soltanto in grado di gestire codice HTML basico e supportava esclusivamente Windows 95. Microsoft iniziò a distribuirlo nel pacchetto Plus! 95, prodotto software offerto a chi voleva connettersi alla rete Internet. Alcuni mesi dopo fu la volta di Internet Explorer 1.5 che aggiunse il supporto per Windows NT e, ad esempio, il rendering delle tabelle HTML.
Le tensioni con gli sviluppatori del browser Mosaic
Microsoft aveva stretto un accordo con Spyglass, azienda che a metà degli anni ’90 costituiva una propaggine di NCSA. L’intesa prevedeva il riutilizzo del codice di Mosaic nella prima versione di Internet Explorer a fronte del versamento, da parte di Gates e dei “suoi”, di una quota trimestrale insieme a una percentuale dei suoi ricavi derivanti dalla vendita del browser agli utenti finali. In realtà, com’è noto, Microsoft rilasciò gratuitamente Internet Explorer. Spyglass citò in giudizio Microsoft, sostenendo di aver ricevuto dalla società solo la quantità minima di denaro trimestrale spettante. Le due aziende si accordarono nel 2017, con Microsoft che versò a Spyglass una somma pari a 8 milioni di dollari.
Già lo sviluppo iniziale di Internet Explorer durò pochi mesi: l’esigenza di proporlo come soluzione accessoria per Windows 95 era pressante. Nel novembre 1995, tuttavia, fu già la volta della seconda versione del browser per Windows 95 e Windows NT. Quella release aggiunse molte funzionalità, compreso il supporto per JavaScript, HTML 3.0 e per i cookie. Nel 1996, Microsoft svelò le versioni del browser per i sistemi Mac e per il precedente Windows 3.1.
La storia del browser Microsoft in breve
La lunga storia di Internet Explorer è caratterizzata sia da successi che da cocenti sconfitte. Proviamo a ricordare qualche data importante:
Anno 1995. IE 1.0 fu rilasciato come parte di Windows 95. Inizialmente, IE aveva una piccola quota di mercato rispetto ai browser concorrenti come Netscape Navigator.
Anno 1997. Con l’introduzione di Internet Explorer 4, Microsoft ha iniziato a guadagnare terreno nel mercato dei browser. Questa versione di Internet Explorer ha introdotto funzionalità “inedite” ed è stata inclusa anche in Windows 98.
Anno 1998. A maggio 1998 iniziò una delle vertenze legali più significative nella storia dell’industria tecnologica. Il Dipartimento di Giustizia USA e diversi Stati si coalizzarono contro Microsoft accusando la società di abuso della posizione dominante. Microsoft fu accusata di aver legato IE al sistema operativo, rendendo il browser parte integrante di Windows e ostacolando la concorrenza nel mercato dei browser Web. Quella causa fu la più grande fonte di preoccupazione per Bill Gates che ammise il suo impatto devastante sulle sorti di Microsoft e sullo sviluppo del suo business: “oggi avreste usato tutti Windows Mobile se non fosse per quella vertenza“, ha dichiarato di recente.
Anno 2002. IE ha raggiunto le sue massime quote di mercato all’inizio degli anni 2000. Fu allora che il browser Microsoft deteneva una quota di mercato superiore al 90%, configurandosi come il browser dominante.
L’arrivo dei browser alternativi a Internet Explorer
Anno 2004. Eccezion fatta per le versioni non definitive del browser rilasciate in tempi precedenti, all’inizio del 2004 Mozilla Firefox fu rilasciato come browser “stand alone” open source. Iniziò a guadagnare rapidamente popolarità ai danni di Internet Explorer. Le massime quote di mercato di Mozilla Firefox sono state raggiunte principalmente tra il 2009 e il 2011.
Gli sviluppatori e tanti utenti contestavano il comportamento di IE, spesso ritenuto un browser poco aderente agli standard per il Web e causa di non pochi mal di testa per chi cercava di sviluppare siti e applicazioni il più possibile interoperabili.
Anno 2008. Google ha introdotto Chrome, che ha rapidamente guadagnato quote di mercato grazie alla sua velocità e alle nuove funzionalità.
Anno 2015. Microsoft ha presentato Edge come successore di Internet Explorer. Edge era progettato per essere più moderno, veloce e sicuro. Tuttavia, Internet Explorer è rimasto in uso in molte organizzazioni e settori che richiedevano compatibilità con le applicazioni legacy.
Anno 2019. Microsoft ha annunciato che il supporto per Internet Explorer in Windows sarebbe stato interrotto a partire dal giugno 2022. Il ritiro vero e proprio dello storico software è arrivato però solamente a giugno 2023.
Perché Internet Explorer è presente ancora oggi in Windows
Lo storico browser di casa Microsoft è stato ufficialmente abbandonato a metà giugno 2023. Un aggiornamento di Edge lo ha disabilitato in tutti i sistemi operativi Windows più recenti, quelli ancora supportati dalla società di Redmond.
La modalità Internet Explorer (o IE Mode) inclusa in Edge è un meccanismo che “fino a ieri” permetteva di caricare con il motore di rendering del vecchio browser tutti i siti e le applicazioni non compatibili. Adesso, con l’aggiornamento di giugno scorso, non è più possibile aprire alcuna pagina Web con Internet Explorer.
Come dimostrato da più parti, però, il codice di IE è ancora presente in Windows. Compreso Windows 11 che, a detta dei portavoce di Microsoft, non avrebbe dovuto contenere alcun riferimento al vecchio browser. In realtà Internet Explorer è ancora presente in Windows 11 dietro le quinte.
Inoltre, la disattivazione della IE Mode funziona in realtà come una sorta di semplice “interruttore” perché il codice di base del browser è ancora presente. Lo dimostrano gli autori del progetto IEModeExpiryFix che spiegano come continuare a usare eventualmente la modalità compatibile in Edge per gli anni a venire.
IEModeExpiryFix attiva di nuovo la modalità compatibilità: un aiuto per chi usa software legacy
Incredibilmente (ma purtroppo è così) tanti software per la gestione delle telecamere e di DVR utilizzano ancora oggi componenti obsoleti come gli ActiveX. Allo stesso modo, Internet Explorer rimane un requisito per il corretto funzionamento di alcuni vecchi software gestionali.
Gli autori di IEModeExpiryFix hanno voluto venire incontro proprio agli utenti di questi software permettendo la riattivazione di IE Mode con un semplice script VBScript o PowerShell (è possibile usare indifferentemente l’uno o l’altro).
I due script impostano automaticamente la scadenza della modalità IE al 2099, anche se è eventualmente possibile impostare qualunque data alternativa.