Microsoft, per bocca di Dean Hachamovitch, vice presidente corporate del progetto Internet Explorer, ha dato il benvenuto al componente messo a punto da Google che permette la riproduzione di contenuti codificati utilizzando WebM.
Il WebM Project è un’iniziativa direttamente sponsorizzata e supportata da Google che ha come obiettivo quello di sviluppare, migliorare e promuovere un formato video libero e royalty-free capace di garantire un’elevata qualità nella compressione video (senza compromettere la resa finale), pensato per l’utilizzo con la nuova tag <video>
introdotta nelle specifiche di HTML5.
Sin dal rilascio di Internet Explorer 9.0, avvenuto appena qualche giorno fa, numerosi tecnici Microsoft hanno ripetutamente voluto sottolineare come il nuovo browser, abbracciando gran parte delle specifiche HTML5, in particolare quelle giunte ad un buon livello di maturazione, supporti anche le nuove tag <video>
ed <audio>
.
I portavoce della società di Redmond hanno evidenziato come Internet Explorer 9.0 supporti nativamente il codec H.264, utilizzato in un “contenitore” MPEG4. Purtuttavia, il browser non chiude la porta ad altri codec sebbene sia indispensabile, affinché i contenuti multimediali vengano mostrati mediante l’uso della nuova tag <video>
, che questi siano installati sul sistema Windows in uso.
Hachamovitch ha quindi voluto dare il benvenuto al pacchetto “WebM Components for IE9” (ved. questa pagina per il download) spiegando che attraverso questa pagina d’esempio, è possibile verificare il supporto dei vari formati da parte del proprio browser web.
Come si vede, utilizzando la tag <video>
si potranno visualizzare filmati in qualunque pagina web senza più ricorrere a componenti sviluppati da terze parti (ad esempio, Adobe Flash). Gli sviluppatori delle pagine web dovranno tuttavia mettere a punto delle procedure di fallback per gestire la corretta visualizzazione dei video qualora il browser in uso non supportasse le specifiche HTML5 od uno dei codec impiegati (ad esempio H.264, WebM oppure OGG).
Il responsabile Microsoft ha però voluto lanciare una frecciatina a Google criticando, ancora una volta, la scelta del colosso di Mountain View di rimuovere il supporto per H.264 da Chrome (ved. questa pagina; per altre informazioni sulla bagarre attorno al formato H.264, suggeriamo di consultare questi articoli) consigliando di porre meno l’accento sulle questioni “ideologiche“.