Intelligenza Artificiale: cosa ne pensano scrittori e lettori?

Cosa pensano gli scrittori e i lettori dell'Intelligenza Artificiale? Ecco una recente indagine di Microsoft che cerca di fare chiarezza.
Intelligenza Artificiale: cosa ne pensano scrittori e lettori?

Cosa può significare per uno scrittore doversi confrontare con l’Intelligenza Artificiale? Può risultare più utile o più una seria minaccia per la sua attività?

Secondo uno studio recente condotto da scrittore, buona parte teme che il diffondersi di strumenti basati sull’AI possa danneggiare autenticità e qualità del loro lavoro. Questo di preoccupazione sembra invece meno presente tra i lettori, che considerano questa nuova tecnologia in modo meno negativo.

L’AI ha innescato una vera e propria rivoluzione in svariati settori e, in tal senso, quello della scrittura è uno dei primi che ha vissuto tali sconvolgimenti.

Strumenti come GPT-4 di OpenAI e CoAuthor della Stanford University sono sempre più popolari tra gli scrittori. Si tratta di soluzioni utili per le revisioni e per supportare la scrittura sotto ogni punto di vista. Nonostante ciò, gli autori vedono in questa tecnologia più una minaccia che un reale vantaggio.

L’AI sempre più votata alla scrittura? Autori pessimisti, lettori ottimisti

Una recente ricerca di Microsoft ha intervistato 19 autori di narrativa e 30 lettori per comprendere meglio le loro opinioni sull’uso dell’AI nell’ambito della scrittura.

Gli scrittori hanno espresso grandi preoccupazioni, che spaziano dalla distrazione rispetto al proprio stile personale, fino alla riduzione della qualità del lavoro. Alcuni autori hanno anche evidenziato come le loro ansie sono legate alla perdita di controllo sulle loro produzioni, oltre a una complessiva insoddisfazione personale provata durante la realizzazione dei testi.

Come già accennato, i lettori sembrano meno influenzati da questi dubbi. Secondo il sondaggio, quest’ultimi non vedono un impatto negativo significativo sull’autenticità e sulla qualità dei libri scritti con l’aiuto dell’AI. Nonostante su alcune piattaforme, come Amazon, stiano impazzando contenuti creati interamente in massa tramite tale tecnologia, spesso senza particolare attenzione per la qualità, i lettori sembrano dunque complessivamente ottimisti.

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