Di recente Microsoft ha presentato un innovativo sistema che permette di riconoscere il parlato e trascrivere le parole così come farebbe una persona in carne e ossa: Microsoft, riconoscimento vocale preciso come quello umano.
Per realizzare il sistema, i tecnici dei laboratori Microsoft hanno usato una “batteria” di GPU, chip originariamente progettati per il rendering grafico che da qualche tempo sono utilizzati anche nel campo dell’intelligenza artificiale.
Microsoft, Google, Facebook e Baidu riescono ad addestrare le rispettive reti neurali proprio ricorrendo alle GPU ma l’idea è quella di migrare verso chip dedicati, altamente “specializzati”, che possano accelerare non soltanto la fase di training ma anche la stessa esecuzione delle operazioni.
Si sa che Google (Google spinge sul machine learning con il chip TPU), Microsoft (Microsoft realizza chip FPGA per l’intelligenza artificiale) e IBM hanno già lavorato in tal senso e Intel, evidentemente, non vuole restare indietro.
La società di Santa Clara ha appena presentato il suo primo processore per l’intelligenza artificiale chiamato Nervana aggiungendo che i prototipi saranno entro la metà del prossimo anno.
Se i test dovessero dare esito incoraggiante, il chip definitivo dovrebbe essere pronto per la fine del 2017.
Il mercato è al momento dominato da NVidia ma Intel “non intende perdere il treno” anche perché i ricavi stimati sono enormi per gli anni a venire.
Intel Nervana è pensato per interagire con una vasta schiera di reti neurali di fatto superando le soluzioni oggi messe a punto da Google, Microsoft e IBM. Almeno stando a quanto dichiarato dai portavoce Intel.