Si chiama Project Alloy – ma non è, ovviamente, il nome definitivo – il visore per la realtà virtuale che Intel proporrà sul mercato, presumibilmente, il prossimo anno.
Alloy si porrà in diretta competizione con rivali del calibro di Oculus Rift e HTC Vive ma, rispetto a questi ultimi, propone un approccio diverso: il visore di casa Intel, infati, mette da parte tutti i cavi e sfrutta un collegamento wireless.
Il dispositivo del colosso di Santa Clara integra tutti i sensori per la realtà virtuale, videocamere e sistemi di input.
“Tutti pazzi per la realtà virtuale” da un po’ di tempo a questa parte: lo stesso CEO di Intel, Brian Krzanich, si pone in prima linea definendo questo segmento di mercato come “una delle principali leve che permetteranno di ridefinire il modo con cui lavoriamo, ci divertiamo e comunichiamo col mondo“.
Krzanich ha dichiarato sul palco dell’Intel Developers Forum che Alloy offre sei gradi di libertà riferendosi al fatto che il visore permette spostamenti liberi, senza alcuna costrizione, all’interno dell’ambiente.
Alloy, almeno per ora, si basa largamente sulla tecnologia RealSense: vengono infatti usate videocamere 1080p abbinate a sensori laser e videocamere all’infrarosso. Una dotazione che permette di riprodurre lo spazio circostante e di posizionare tutti gli elementi del mondo reale in quello virtuale.
Il prodotto di Intel potrà utilizzare anche le applicazioni sviluppate per Microsoft HoloLens e gli strumenti per accedere all’hardware saranno resi opensource entro la seconda metà del 2017. L’idea è quella di combinare Alloy con la piattaforma Windows Holographic rendendo le due “entità” pienamente interoperabili.
Project Alloy, a 1st gen #VR solution – imagine merging realities and experience your world differently #IDF16 pic.twitter.com/ZUrKDZ57hT
— Intel (@intel) 16 agosto 2016