Intel preferisce gli USA: lo stabilimento europeo non si farà prima del 2029-2030

Intel si prepara a un anno di svolta nel 2025, con un focus strategico su produzione interna e indipendenza dai fornitori asiatici come TSMC. Per intercettare i fondi del CHIPS Act, Intel sta rimodulando i suoi investimenti negli Stati Uniti, posticipando al 2029-2030 il progetto Fab 29 in Germania.

Come largamente anticipato nelle ultime settimane, l’obiettivo di Intel è adesso quello di risalire la china invertendo la rotta in un momento difficile per la società. Il 2025 vuole essere l’anno del riscatto per Intel, sebbene ciò comporterà una revisione radicale di molti degli asset e degli obiettivi della società. Con il preciso obiettivo di venire incontro alle politiche dell’amministrazione statunitense e intercettare i fondi del CHIPS Act, la società guidata da Pat Gelsinger si concentrerà sullo sviluppo di nuovi impianti proprio negli Stati Uniti rimandando gli investimenti in Europa.

A risentirne sarà innanzi tutto il progetto che prevedeva la realizzazione di uno stabilimento, Fab 29, a Magdeburgo, in Germania. Il governo tedesco aveva impiegato tempo e risorse per assicurare un finanziamento di 10 miliardi di euro da consegnare a Intel per la costruzione della fabbrica. La decisione di Intel di posticipare il progetto al 2029-2030 spinge adesso il Ministero delle Finanze a riconsiderare l’allocazione dei fondi.

Secondo Alexander Schiersch, dell’Istituto Tedesco di Ricerca Economica (DIW), le probabilità che Intel riprenda il progetto sono inferiori al 50%, vista la complessa situazione finanziaria dell’azienda. Se Intel decidesse di proseguire, il governo potrebbe dover negoziare nuove condizioni per i sussidi. Se invece il progetto fosse abbandonato, si porrebbe la questione su come riutilizzare l’area già predisposta per la fabbrica.

Intel spinge sugli USA e sull’indipendenza dalla taiwanese TSMC

Non tutti lo sanno ma, attualmente, i processori di punta per il segmento laptop di Intel (i Lunar Lake) sono fisicamente prodotti presso gli stabilimenti dell’asiatica TSMC. E ciò nonostante Intel disponga di stabilimenti di proprietà, l’unico grande produttore di semiconduttori occidentale ad essere ben attrezzato in tal senso.

Donald Trump ha sempre sottolineato l’importanza dell’indipendenza dai colossi tecnologici dell’estremo oriente. Ecco, Intel si muove esattamente in quella direzione annunciando che oltre il 70% dei Panther Lake sarà prodotto nelle fabbriche Intel.

Il rinnovato successo di Intel dovrà passare per i chip Panther Lake

I Panther Lake saranno i primi chip costruit utilizzando il nodo Intel 18A (1,8 nm), un passo in avanti significativo rispetto alle precedenti generazioni e alla stessa concorrenza. La nuova architettura prevede un design disaggregato, in cui i vari componenti come CPU, GPU, NPU (Neural Processing Unit) e I/O saranno separati all’interno del package.

Uno degli obiettivi cruciali dei Panther Lake consiste nel migliorare drasticamente le prestazioni a sostegno delle applicazioni di intelligenza artificiale. Si prevede che le performance di IA raddoppieranno rispetto alla generazione precedente (Meteor Lake), contribuendo a un incremento complessivo delle capacità di elaborazione.

Il successo di Intel sul mercato azionario dipenderà molto anche dal raggiungimento dei traguardi prefissi con i nuovi Panther Lake, al debutto entro metà 2025. La produzione autonoma di Panther Lake ha già raggiunto traguardi significativi ad agosto 2024, con la produzione di massa prevista per il 2025.

Anche per i Nova Lake, gamma di processori desktop di prossima generazione, la maggioranza della produzione si svilupperà internamente.

Credit immagine in apertura (Fab 37 in Irlanda): Intel

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