È notizia abbastanza recente la decisione di Intel di abbandonare gli storici marchi Pentium e Celeron: dal 2023 l’azienda di Santa Clara vuole parlare soltanto di Intel Processor per i processori destinati ai sistemi entry-level.
Il “cambio di rotta” è stato maturato a distanza di 30 anni dalla nascita dei processori Pentium. Gli Intel Pentium, infatti, una volta erano tutt’altro che dispositivi destinati a computer di fascia bassa o comunque particolarmente economici.
Il 22 marzo 1993, quindi esattamente tre decadi fa, Intel svelava il primo processore della fortunata serie Pentium.
Negli anni ’80, Intel aveva introdotto i primi processori x86, come l’8086 e 80286 a 16 bit (in un altro articolo parliamo della corsa 8, 16, 32, 64 bit).
Nel 1985, Intel aveva presentato il suo 386, primo processore x86 a 32 bit, mentre negli anni ’90, l’azienda lavorò sulla progettazione e sullo sviluppo di dispositivi dalle prestazioni ancora più elevate.
Facendo raccogliere loro l’eredità dei precedenti 486, all’inizio della primavera 1993 Intel svelò il progetto Pentium, noto anche come “P5”. Il nome era stato scelto per rappresentare la massima espressione della tecnologia Intel e, secondo diverse fonti, perché la società non riuscì a costruire un marchio registrato intorno alla dizione “586”.
A scegliere il nome Pentium fra una lunga rosa di alternative presentate dalla società Lexicon fu il CEO Intel di allora, Andy Grove: la denominazione doveva essere innovativa e suonare come un ingrediente. Il prefisso “penta” in greco significa “cinque” ed è da qui che Grove ritenne che Pentium fosse un buon nome per descrivere la quinta generazione di processori.
Il Pentium è stato il primo processore a utilizzare l’architettura di elaborazione superscalare grazie alla quale il processore poteva elaborare più istruzioni contemporaneamente.
Composto da 3,1 milioni di transistor, il primo Pentium era 5 volte più performante del predecessore i486 e 300 volte più potente dell’8088, cuore pulsante del primo PC IBM. Fonte: Intel.
Pentium era in grado di gestire due istruzioni per ciclo di clock (IPC) tramite due pipeline e disponeva di un’unità in virgola mobile (FPU) molto più veloce rispetto all’i486. Per fare un raffronto rispetto ai chip di oggi realizzati con processi costruttivi di 2-5 nm, il primo Pentium fu realizzato a 800 nm: in un altro articolo vediamo cos’è il nanometro (nm) come unità di misura per descrivere un processore.
Il primo Pentium, inoltre, una frequenza di clock massima di 66 MHz e 8 KB di cache di livello 1 (L1), 4 MB di memoria indirizzabile e 3,1 milioni di transistor.
Gli attuali chip Intel Core di 13esima generazione hanno una velocità di clock massima di 6 GHz, fino a 24 core e oltre 70 MB di cache totale (L1, L2, L3). Intel non rivela più il numero di transistor ma le stime parlano di un numero fino a 26 miliardi per i modelli di ultima generazione.
I primi processori Pentium, oltre all’architettura superscalare, usavano una pipeline a 5 livelli che poteva elaborare fino a 5 istruzioni contemporaneamente migliorando ulteriormente le prestazioni. Lo spieghiamo nell’articolo sul funzionamento di un processore.
Avevano inoltre un coprocessore matematico integrato, velocità di clock mai viste in precedenza e poi anche una cache di secondo livello integrata.
Il supporto per le istruzioni multimediali come MMX (Multimedia Extensions) migliorava le prestazioni grafiche e durante l’elaborazione video.
Nonostante il successo commerciale riscosso all’epoca, il lancio del Pentium non fu esente da problemi. Nel 1994, Thomas R. Nicely, professore di matematica al Lynchburg College, annunciò di aver trovato un difetto nell’unità in virgola mobile del Pentium che poteva causare errori nel chip in alcune attività di elaborazione ad elevato profilo. Da allora si parlò di bug nel Pentium e la scoperta del docente accademico ebbe un’immensa eco mediatica peraltro costringendo Intel alla sostituzione dei processori difettosi.
Riprendendosi da quell’imbarazzo iniziale, Intel ha poi continuato con lo sviluppo della linea Pentium negli anni ’90 e 2000 continuando a presentarli come processori di livello medio o alto per PC.
A partire dal 2006, quando fu introdotta la gamma di processori Intel Core, il marchio Pentium fu relegato all’offerta più economica con prestazioni significativamente inferiori.
Le immagini dell’articolo sono tratte da Intel.