Intel Optane è il nome commerciale di una tecnologia di memoria non volatile sviluppata a suo tempo da Intel in collaborazione con Micron. Annunciata nel 2015, prendeva le mosse dal lavoro svolto dalle due aziende su 3D XPoint.
Nel 2017, Intel presentò la prima iterazione di Optane, chiamata Optane Memory, progettata per migliorare le prestazioni dei sistemi informatici consentendo di accedere ai dati in modo più rapido rispetto alle tradizionali unità di archiviazione.
Nel 2019, Intel ha lanciato una nuova iterazione di Optane chiamata Optane DC Persistent Memory, ideata al fine di migliorare le prestazioni a livello server e data center. Optane DC Persistent Memory combina la tecnologia di memoria 3D XPoint con la capacità di conservazione dei dati, consentendo di accedere ai dati in modo più rapido rispetto alle tradizionali unità di archiviazione e migliorando le prestazioni dei server e dei data center.
A luglio 2022 Intel aveva ufficialmente abbandonato lo sviluppo di Optane informando l’intera base di clienti.
Intel Optane sparisce anche dai processori Xeon di nuova generazione
Intel perfmon è una soluzione che consente il monitoraggio delle prestazioni di un sistema sfruttando una serie di patch sviluppate dai tecnici dell’azienda di Santa Clara per il kernel Linux. Esaminando le ultime modifiche applicate su perfmon, alcuni ricercatori si sono accorti che i tecnici di Intel hanno rimosso tutti i riferimenti agli eventi collegati con Optane.
Cosa significa tutto questo? Che i processori Intel Xeon Scalable di prossima generazione (nome in codice Emerald Rapids) e i loro successori cesseranno il supporto dei moduli Optane Persistent Memory. A quanto pare, Intel sta ora investendo sui moduli di espansione di memoria CXL 2.0.
CXL (Compute Express Link) è una tecnologia di interconnessione sviluppata da Intel, AMD e altri produttori di hardware, che consente di collegare CPU, GPU e acceleratori di elaborazione in modo più efficiente rispetto alle soluzioni tradizionali. I moduli di espansione CXL 2.0 sono progettati per fornire una maggiore capacità di memoria e una larghezza di banda superiore per i carichi di lavoro intensivi. Si pensi ad attività come l’analisi dei dati, il machine learning e l’elaborazione video.
Intel Emerald Rapids continua sulla scia delle tecnologie sviluppate per Sapphire Rapids: i nuovi processori utilizzeranno la stessa microarchitettura ad alte prestazioni e condividono la medesima piattaforma. Per questo motivo, la rimozione del supporto per Optane Persistent Memory sembra essere più una decisione aziendale che tecnologica.
Formalmente, gli Emerald Rapids e le generazioni successive dei processori Xeon continueranno a supportare le unità Optane poiché utilizzano interfacce standard del settore e possono essere collegate senza problemi alle nuove macchine. Detto questo, la decisione assunta da Intel sancisce di fatto la fine dell’era Optane, peraltro non così fortunata come sembrava dalle presentazioni di alcuni anni fa.