Il CEO di Intel Pat Gelsinger e Raja Koduri, responsabile del Core and Visual Computing Group dell’azienda, hanno parlato delle GPU destinate ai sistemi di calcolo a più elevate prestazioni (architettura Xe-HPC).
Nel corso dell’evento Intel Unleashed, i vertici della società si sono soffermati su Ponte Vecchio, così vengono chiamati i processori grafici più performanti, descrivendone alcune caratteristiche salienti.
Ben 47 sono i moduli che compongono queste nuove performanti GPU interconnessi utilizzando tecnologie (Foveros ed EMIB) delle quali abbiamo spesso parlato in passato. E più di 100 miliardi sono i transistor che Intel ha inserito in ogni chip.
L’obiettivo non è raggiungere il mercato mainstream quanto piuttosto fornire efficaci strumenti di elaborazione dati da installare sui sistemi capaci di assicurare una potenza computazionale dell’ordine degli exaFLOPS (1018 operazioni in virgola mobile al secondo).
Peta-flops in your palm. An ambitious dream. @intel silicon engineers along with our packaging alchemists made it come true in just 2 years! @pgelsinger's infectious energy for technology is a great accelerant for our march onwards to bring this magic to a cloud near you pic.twitter.com/C4LMuNrY2F
— Raja Koduri (@Rajaontheedge) March 24, 2021
A parte la suggestione del nome italiano – Ponte Vecchio – che indubbiamente “funziona” molto meglio in inglese rispetto alla nostra lingua, tale denominazione sarebbe da ricondursi alle interconnessioni tra le varie GPU basate su CXL (Compute Express Link): CXL è la risposta a NVLink: cos’è e che cosa collega.
Ponte Vecchio, progettata e realizzata secondo Intel in appena due anni di lavoro, dovrebbe debuttare intanto nel supercomputer Aurora in costruzione presso l’Argonne National Laboratory (USA) che dovrebbe essere completato entro la fine del 2021.
Stando ad alcune informazioni diffusesi a partire dalla scorsa estate Intel non dovrebbe realizzare in proprio tutti gli elementi di Ponte Vecchio: per una parte di essi si avvarrebbe degli stabilimenti di TSMC.