Intel investe sulle sue IPU per creare potenti controller di rete da usare nei data center come nei PC

Intel risponde agli investimenti di AMD e NVidia nel settore del networking per sviluppare IPU, potenti controller di rete che saranno al centro di chip e interi sistemi velocizzando i flussi di dati.

Del concetto di NoC, Network-on-a-Chip si parla già da alcuni anni come una valida opzione per lo sviluppo dei futuri sistemi integrati, sia in forma monolitica che basandosi su più chip combinati tra loro.

L’architettura dei processori che usiamo ogni giorno sta cambiando e i controller di rete intelligenti saranno sempre più al centro di questa evoluzione tanto che Intel non vuole rimanere indietro.

NVidia si è già mossa con l’acquisto di Mellanox mentre AMD ha messo nel suo portafoglio Xilinx.
La scommessa di Intel si chiama Infrastructure Processing Unit (IPU), un controller di rete molte potente che si colloca nella parte centrale di un chip o di un sistema e gestisce i flussi di dati tra i vari componenti.

Si parla anche di SmartNIC perché l’idea è quella di accelerare il flusso dei dati all’interno del sistema facendoli muovere molto più velocemente e in maniera più efficiente rispetto a quanto possibile oggi. Come si spiega da Intel si tratta di un approccio davvero promettente perché i dati possono spostarsi con un minore impegno in termini energetici rispetto a qualunque processore fino ad oggi concepito.

Una IPU come quella cui fa riferimento Intel sgrava la CPU dei compiti legati al movimento dei dati e può ricoprire un ampio ventaglio di funzioni, soprattutto nel mercato dei data center oggi sempre più responsabili del funzionamento dei servizi erogati sul cloud (i fornitori di servizi cloud potranno così personalizzare in profondità la loro infrastruttura).

L’IPU lavora insieme a una serie di acceleratori di protocollo accelerando le funzioni dell’infrastruttura, compresa la virtualizzazione dei dispositivi di storage, la rete e la sicurezza. Le attività di virtualizzazione della rete, finora svolte a livello software, vengono adesso prese in carico dall’hardware che, ancora una volta, permette di alleggerire i carichi di lavoro sul processore.

La chiave di volta di una IPU è l’utilizzo di un FPGA (Field Programmable Gate Array) incorporato o eFPGA, tecnologia acquisita anni fa da Intel con l’acquisto di Altera.

Le IPU saranno cruciali in ambito data center, segmento di mercato estremamente remunerativo per Intel (l’azienda sta collaborando con diversi fornitori di servizi cloud e con Microsoft nell’ambito della piattaforma Azure), ma sono fondamentali anche per i PC del futuro che diventeranno sempre più “mini centri di elaborazione dati”.

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