Forte del suo predominio nel mercato dei processori per PC desktop e notebook (che AMD è decisa a scalfire con le sue CPU Ryzen e Naples in ambito server), Intel ha deciso di tornare a spingere sull’acceleratore annunciando l’apertura di uno stabilimento che si occuperà della produzione dei primi chip a 7 nm.
I primi processori basati sull’utilizzo del processo litografico a 7 nm dovrebbero arrivare già entro la fine di quest’anno ma la loro effettiva commercializzazione non inizierà, molto probabilmente, prima di tre anni.
Per il momento, quello avviato da Intel è un progetto pilota che avrà come obiettivo quello di verificare tutte le varie criticità nella fase di realizzazione di processori ulteriorimente miniaturizzati.
Qualcuno ha parlato del tentativo di Intel di mantenere in vita la legge di Moore. In realtà, è la stessa società di Santa Clara ad averne decretato ufficialmente la fine abbandonando, di recente, lo storico approccio tick-tock: Intel abbandona l’approccio tick-tock: cosa significa.
Come abbiamo visto nell’articolo La legge di Moore è ancora valida? Nature ne celebra la fine, nell’attesa di trovare valide alternative all’uso del silicio, gli sforzi voti alla miniaturizzazione dei transistor comunque proseguono.
Le nuove CPU Kaby Lake di Intel sono basate su un processo costruttivo a 14 nm e presto (entro fine 2017) saranno immessi in commercio i primi Cannonlake a 10 nm.
Nel 2019, poi, è attesa la seconda generazione (Tigerlake) di processori Intel a 10 nm.
I primi modelli a 7 nm, quindi, non arriveranno prima di fine 2019-2020.
Il processo costruttivo a 7 nm dovrebbe comunque far compiere un notevole balzo in avanti a Intel permettendo la realizzazione di CPU molto più piccole e “parsimoniose” dal punto di vista dei consumi energetici.
Gli ingegneri dell’azienda guidata da Brian Krzanich dovrebbero ricorrere a composti formati dagli elementi più nuovi della terza e quinta colonna della tavola periodica.
Intel starebbe lavorando sul nitruro di gallio che permetterebbe di realizzare chip in grado di impattare molto meno sulla batteria.
Samsung e Globalfoundries hanno già iniziato a realizzare i primi chip a 10 nm: il SoC ARM Snapdragon 835 è il primo tra questi, che debutterà presto negli smartphone di fascia alta.