Intel e TSMC: Germania scelta sbagliata per la costruzione degli stabilimenti?

I principali produttori di chip a livello mondiale stanno riscontrando forti difficoltà ad accedere agli incentivi promessi dalla Germania per la realizzazione di nuovi impianti. Intel, ad esempio, aveva messo in stand by i colloqui con l'Italia per concentrarsi sullo stabilimento tedesco. Adesso la partita potrebbe riaprirsi.

Ben sappiamo quanto la produzione di chip, anche per conto terzi nell’ambito del programma IDM 2.0 (Intel Device Manufacturing 2.0) sia cruciale per la società di Santa Clara.

Qualche tempo fa ci fu grande fermento, con una mobilitazione generale del Governo, quando si seppe che Intel aveva intenzione di creare un suo stabilimento in Italia. A settembre 2022, l’allora primo ministro italiano Mario Draghi aveva siglato un’intesa di massima con Pat Gelsinger e i suoi prevedendo un investimento iniziale dello Stato di 4,5 miliardi di dollari al fine di contribuire alla realizzazione della fabbrica. Stando a fonti ben informate, sembrava che fosse stata messa sul tavolo l’ipotesi di Vigasio (Verona) come sito individuato per la realizzazione dell’impianto di Intel. Si parlava anche di 1.500 assunzioni e 3.500 posti di lavoro nell’indotto. Poi non se ne è saputo più nulla.

Intel e TSMC: la scommessa sulla Germania potrebbe far perdere miliardi a entrambe le aziende

La sospensione della decisione sull’impianto Intel in Italia sembra da ricondursi all’impegno nella realizzazione di un “mega stabilimento” in Germania. Il Governo tedesco ha infatti messo sul piatto un sontuoso contributo economico per accaparrarsi l’interesse della multinazionale statunitense. La Germania ha stanziato incentivi per un valore di 22 miliardi a produttori di chip come Intel e TSMC.

La Germania ha potuto far leva sul Chips Act europeo per dispiegare le misure legislative e finanziarie utili a portare un nuovo stabilimento Intel nel Paese. D’altra parte, proprio l’Unione Europea, che intende tornare protagonista nella produzione di microchip, ha fortemente voluto una normativa che, alla fine, si è trasformata in un eccellente incentivo per Intel a investire nel Vecchio Continente.

Intel e TSMC, tuttavia, stanno lamentando ritardi nella concessione dei sussidi promessi dal Governo tedesco. Le fonti di finanziamento per la costruzione delle fabbriche includono sia l’Unione Europea stessa, come parte del già citato Chips Act (approvato a luglio 2023), sia i singoli Stati membri.

Il processo di approvazione del bilancio tedesco è in stallo, rallentando i flussi finanziari per le aziende del settore dei semiconduttori. Intel e TSMC, hanno impegnato miliardi di dollari nei loro progetti in Germania e la società di Gelsinger ha già avviato la costruzione del “mega impianto”. Senza le sovvenzioni statali, i due colossi potrebbero ridimensionare i loro piani, rallentare la costruzione delle fabbriche o cercare investitori alternativi.

Scommessa sul cavallo sbagliato: torna in lizza l’Italia?

L’approvazione del bilancio federale tedesco per il 2024 è stata ritardato in seguito a una sentenza della Corte Costituzionale Federale. A questo punto, i fondi destinati a Intel e TSMC sembrano bloccati, con una risoluzione della vicenda che non dovrebbe arrivare prima dell’inizio del prossimo anno.

La realizzazione di uno stabilimento Intel in Italia torna quindi di scottante attualità. Secondo varie fonti, fino a qualche tempo fa Intel avrebbe mantenuto in piedi il dialogo con il Governo italiano ma Gelsinger non escludeva la possibilità di scegliere Paesi diversi dal nostro.

Le difficoltà riscontrate da Intel in Germania potrebbero a questo punto indurre l’azienda a rivedere i suoi piani e a tendere nuovamente la mano all’Italia, che nel frattempo ha offerto la possibilità di accedere agli incentivi anche ad altre aziende rivali di Gelsinger e dei suoi.

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