Intel acquisisce eASIC per realizzare chip specializzati economici, dalle dimensioni contenute e consumi ridotti

Dopo le acquisizioni sul versante FPGA Intel si rafforza anche in ambito ASIC per cogliere per tempo le sfide future, soprattutto sul versante networking, 5G e Internet delle Cose (IoT).

Intel “sta facendo spese” tra le aziende che si occupano della progettazione e della realizzazione di chip destinati a mercati diversi rispetto a quello dei PC.
La società di Santa Clara si è concentrata soprattutto sui dispositivi FPGA (Field Programmable Gate Array) acquisendo ad esempio Altera nel 2015 ma sta selezionando imprese di primo piano che si occupano di circuiti integrati ASIC.

I circuiti FPGA presentano caratteristiche che si pongono a metà strada tra gli ASIC e i processori tradizionali destinati al mercato mainstream. A differenza degli ASIC, i circuiti FPGA sono liberamente programmabili: le funzionalità standard non sono infatti “imposte” dal produttore. Sono inoltre caratterizzati da un consumo energetico molto inferiore rispetto a quello che contraddistingue una CPU classica ed è anche per questo motivo che vengono sempre più usati nei progetti di intelligenza artificiale.


Intel ha appena comunicato però l’acquisizione di eASIC, un’azienda che si occupa del design e della produzione di circuiti ASIC destinati alla gestione e alla risoluzione di applicazioni di calcolo ben precise (specific purpose).

eASIC realizza quelli che vengono chiamati structured ASIC, circuiti intermedi tra FGPA e ASIC capaci di essere fabbricati abbreviando i tempi di sviluppo e riducendo i costi di produzione.
Il design proposto dagli ingegneri di eASIC prende le mosse da un FPGA e viene poi trasferito su un layout fisso in fase di produzione. La programmazione dell’ASIC strutturato avviene insomma in produzione anziché a posteriori.

I vantaggi dell’approccio proposto da eASIC sono stati ben compresi da Intel che potrà quindi creare chip specializzati – di dimensioni e consumi energetici ancora più ridotti – utilizzabili nei dispositivi per l’Internet delle Cose, sui device 5G, sui sistemi per il networking, in ambito automotive e così via.

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