Iniziativa di 1.000 musicisti per protestare contro le leggi sull'AI in UK

I musicisti britannici creano un album "silenzioso" per protestare contro le leggi permissive riguardo l'addestramento AI.

Una curiosa iniziativa di 1.000 musicisti ha visto la realizzazione di un album “silenzioso” per protestare contro le modifiche sulle leggi relative al copyright nel territorio del Regno Unito.

La nuova regolamentazione permette agli sviluppatori di addestrare modelli di Intelligenza Artificiale su qualunque contenuto audio presente online, senza alcun tipo di pagamento o autorizzazione, a meno che i proprietari non si dissocino da tali operazioni in modo proattivo.

L’album in questione è stato presentato con l’eloquente nome “Is This What We Want?” (ovvero “È questo quello che vogliamo?“) ed è stato realizzato con brani di Kate Bush, Imogen Heap e altri musicisti molto noti al pubblico.

Musicisti britannici contro le regole che favoriscono l’addestramento AI tramite contenuti audio

Gli artisti hanno messo insieme registrazioni di studi e spazi per spettacoli totalmente vuoti, una rappresentazione simbolica di quello che credono sarà l’impatto delle modifiche previste alla legge sul copyright.

L’album è solo l’ultima mossa nel Regno Unito per attirare l’attenzione sul modo in cui viene gestito il copyright nel delicato contesto della formazione dell’AI. Proteste simili sono in corso in altri mercati, come gli Stati Uniti, dimostrando come la preoccupazione tra gli artisti non è legata solo alla Gran Bretagna.

Secondo il compositore britannico Hewitt Jones, l’unica soluzione pratica potrebbe essere quella di muovere le produzioni in paesi che offrono adeguata protezione per gli artisti, come per esempio avviene in Svizzera.

L’album sarà regolarmente pubblicato sulle piattaforme musicali nella giornata di oggi, come preannunciato dagli organizzatori dell’iniziativa, e tutte le donazioni o i proventi derivanti dall’ascolto andranno all’ente benefico Help Musicians.

Quello del settore musicale e solo uno degli ambienti duramente colpiti dall’emergere dell’AI. Anche nel nostro paese, infatti, le previsioni parlano di milioni di lavoratori potenzialmente a rischio, proprio a causa del diffondersi di questa nuova tecnologia.

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