Secondo una ricerca portata avanti da NordVPN, azienda specializzata in cybersecurity famosa soprattutto per il suo servizio VPN, gli italiani dovrebbero impegnare un’intera settimana lavorativa al mese per leggere tutte le informative sulla privacy che visitano ogni 30 giorni.
Nello specifico, lo studio in questione ha preso in esame le informative di 20 dei siti Web più visitati tra 19 paesi, tra i quali figurano, oltre all’Italia, anche Spagna, Francia e Germania.
Nel contesto del nostro paese, la stima di NordVPN, ha individuato un tempo necessario pari a 47,5 ore per poter avere piena coscienza del trattamento dati dei 96 siti Web più comunemente visitati dagli utenti italiani.
Questi dati sono il risultato di un calcolo alquanto semplice: in media, un’informativa sulla privacy in Italia è formata da 7.068 parole, con un tempo richiesto per la lettura di circa 24 minuti.
Informative sulla privacy: Meta offre la documentazione più lunga
A proposito di questo studio, si è espresso anche Adrianus Warmenhoven, esperto di cyber security NordVPN “Anche se continuiamo a ricordare agli utenti di leggere le informative sulla privacy, un italiano su tre non consulta alcuna informativa legale online. Contestualizzando questo dato in un quadro più ampio, si tratta però di un comportamento comprensibile. Bisognerebbe infatti dedicare un quarto del monte ore lavorativo mensile per leggere queste info su tutti i siti che visitiamo. Con uno stipendio minimo, si potrebbero guadagnare circa 332 euro nello stesso intervallo di tempo“.
Adrianus Warmenhoven ha poi specificato come “D’altro canto, leggere un’informativa sulla privacy è tanto importante quanto averne una. Ecco perché le aziende attive online dovrebbero impegnarsi di più a creare informative sulla privacy brevi e facili da capire. E allo stesso tempo, gli utenti dovrebbero scegliere solo siti affidabili e sapere quali informazioni cercare all’interno di queste privacy policy“.
Per gli appassionati di statistica e ricerca, poi, questo studio ha evidenziato altri dati interessanti. Per esempio, i siti facenti parte di Meta (come Facebook e Instagram) presentano le informative più lunghe da leggere. Contrariamente a queste, X presenta una documentazione più “scarna”, ma comunque costituita da ben 4.175 parole.
Dati alla mano Germania ha le informative sulla privacy più lunghe. paesi UE, che pretendono regole specifiche affinché siti e servizi possano lavorare entro le sue frontiere.
Informative e privacy: a cosa fare attenzione?
Leggere per intero documentazione di questo tipo richiede molto tempo, ma evita anche spiacevoli sorprese. Secondo Adrianus Warmenhoven, in questi contesti spesso caratterizzati da una lettura senza particolare concentrazione, è bene concentrarsi su alcuni fattori specifici e imprescindibili.
Risulta essenziale, per esempio, capire quali tipi di dati vengono raccolti. In questo contesto, è bene valutare se la piattaforma/sito, si spinge oltre a ciò che è utile per il suo funzionamento stesso.
Vi sono poi evidenti segnali d’allarme, da cercare con attenzione nella documentazione. Per esempio, in alcuni casi si parla di “vendita” dei dati raccolti. Altre parole chiave come “partner” o “affiliati“, seppur non pericolose di per sé, meritano l’attenzione del visitatore. Termini come “potrebbe” o “ad esempio” andrebbero anch’essi intenzionate, così come frasi simili a “potrebbe vendere i dati“.
Infine, scegliere siti affidabili risulta essenziale. Minore è il numero di piattaforme con cui interagisce una persona, minori sono le informazioni a rischio. Evitare siti dall’aspetto poco affidabile, soprattutto se sprovvisti di un’informativa sulla privacy, è una pratica a dir poco saggia.