L’azienda tedesca AVM, così come fanno molti altri produttori, utilizza un server DNS integrato nei propri dispositivi. Quando gli utenti digitano l’indirizzo fritz.box
nella barra degli URL del browser, il router FRITZ!Box mostra la sua schermata di login e permette di accedere al pannello di amministrazione.
Il dominio fritz.box
è insomma fittizio, nel senso che risulta accessibile solo ed esclusivamente attraverso la rete locale per connettersi con l’interfaccia di amministrazione del router. Anzi, il DNS locale del router FRITZ!Box crea dei domini di terzo livello come nas.fritz.box
oppure server1.fritz.box
e simili per raggiungere direttamente i vari dispositivi presenti in LAN, indipendentemente dall’indirizzo IP privato loro assegnato.
Il vantaggio è proprio questo: il FRITZ!Box si occupa di mantenere una tabella aggiornata con le corrispondenze tra gli indirizzi dei dispositivi a cui è assegnato un nome mnemonico di tipo *.fritz.box
e i rispettivi indirizzi IP.
Dominio fritz.box registrato da un soggetto non autorizzato: ecco perché l’accesso al router FRITZ!Box non funziona più
Chi, fino ad oggi, ha utilizzato l’indirizzo fritz.box
per accedere rapidamente al pannello di amministrazione dei router AVM, si sarà certamente accorto di un’evidente anomalia: il router non risponde più a tale indirizzo oppure veniva proposta una pagina Web che non c’entra nulla con la gestione del FRITZ!Box.
Il problema deriva dal fatto che un soggetto non autorizzato, a gennaio 2024 ha registrato il dominio fritz.box
rendendolo pubblicamente accessibile. A inizio marzo 2024, ICANN – accogliendo evidentemente le istanze di AVM – ha provveduto a sospendere l’assegnazione del nome di dominio.
Ancora oggi, tuttavia, aprendo il prompt dei comandi e digitando nslookup fritz.box
, si ottiene come risposta il riferimento a un indirizzo che non è locale ma un indirizzo IP pubblico.
Il problema è figlio della liberalizzazione dei nomi di dominio di primo livello (TLD) voluta da ICANN (Internet Corporation for Assigned Names) ormai diversi anni fa. Di recente anche il TLD .box
è diventato registrabile e qualcuno non ha perso tempo per accaparrarsi un nome di dominio certamente “delicato” come fritz.box
.
Come si apprende consultando i documenti condivisi online da ICANN, il registro – ossia la società responsabile della gestione del TLD .box
si chiama Intercap Registry -. Utilizzando il suo servizio WHOIS, è possibile provare a scoprire a chi è intestato il dominio. Nel caso di fritz.box
, si sa soltanto che il provider (registrar) scelto dal soggetto che ha richiesto la titolarità del dominio è Namesilo ma tutti gli altri dati sono oscurati.
Cosa avrebbe dovuto fare AVM e come ha reagito
Per prevenire eventuali abusi, come quello che è attualmente in essere, AVM avrebbe dovuto registrare per tempo il dominio fritz.box
. In questo modo avrebbe evitato qualsiasi rischio per sé e per gli utenti che usando l’indirizzo fritz.box
.
Com’era facile ipotizzare, la questione sembra ormai in via di risoluzione: le procedure di contestazione relative all’assegnazione dei nomi di dominio consentono ai soggetti legittimati di assumere la titolarità di “denominazioni” acquisite da altri senza averne alcun titolo.
È proprio (anche) per evitare situazioni come quella in cui è incorsa AVM, che ICANN ha recentemente proposto l’uso del nuovo TLD .internal per l’accesso ai dispositivi locali. Gli indirizzi mnemonici facenti riferimento a .internal
, infatti, non saranno mai raggiungibili attraverso la rete Internet né registrabili presso qualsivoglia soggetto. Resteranno validi, sempre e comunque, nell’ambito della LAN.
Stando al contenuto della pagina informativa esposta da ICANN relativamente al dominio fritz.box
, AVM avrebbe fatto leva sul sistema Uniform Rapid Suspension (URS). Si tratta di una procedura sviluppata appositamente per risolvere in modo rapido ed economico casi evidenti di violazione di marchi. Il meccanismo offre ai detentori di marchi uno strumento per contestare la registrazione di nomi di dominio identici o simili a un brand registrato, peraltro utilizzati in malafede.
Con ogni probabilità si tratta del primo passo verso il trasferimento della titolarità del dominio fritz.box
a favore di AVM.
Come accedere al pannello di amministrazione del FRITZ!Box
Utilizzando server DNS diversi da quello presente sul dispositivo AVM, l’accesso al router FRITZ!Box utilizzando il nome di dominio fritz.box
non risulta attualmente possibile.
Per risolvere, tuttavia, è sufficiente digitare nella barra degli indirizzi del browser l’IP assegnato al router FRITZ!Box. Per impostazione predefinita, il router AVM utilizza l’indirizzo IP privato 192.168.178.1
. Nel caso in cui fosse stato modificato, in Windows basta aprire il prompt dei comandi (digitare cmd
nella casella di ricerca del sistema operativo) quindi scrivere ipconfig
.
Accanto alla voce Gateway predefinito della scheda Ethernet o della scheda WiFi, si leggerà l’indirizzo IP del router FRITZ!Box.
In alternativa, si può usare – tra le tante oggi disponibili – FRITZ!App WLAN che, appena avviata su un dispositivo mobile, già nella prima schermata (scheda La mia rete WiFi) restituisce l’indirizzo IP locale del router.
L’immagine in apertura è tratta dal sito ufficiale di AVM.