Incredibile ma vero: Google dice addio a tutte le sue chiavette Chromecast

Google decide di interrompere la produzione delle chiavette Chromecast che, fino ad oggi, hanno permesso di trasformare in smart TV televisori che non lo sono affatto. Spieghiamo le ragioni di questa storica scelta.

Dopo 11 anni e oltre 100 milioni di dispositivi venduti, Google ha deciso di interrompere la produzione delle celeberrime e apprezzate chiavette Chromecast. L’acquisto di nuovi esemplari dei dispositivi che permettono, grazie anche a Google TV, di trasformare in smart TV i televisori più anziani (basta un connettore HDMI), sarà d’ora in avanti possibile soltanto fino ad esaurimento delle scorte di magazzino.

Dall’azienda di Mountain View si chiarisce che Google non intende applicare modifiche alla politica di supporto per i dispositivi Chromecast esistenti: gli aggiornamenti software e di sicurezza continueranno ad essere distribuiti agli utenti finali fintanto che i più recenti modelli non raggiungeranno il loro “fine vita”. Ancora ufficialmente supportate sono le chiavette Chromecast di terza generazione (che non riceveranno più aggiornamenti nel corso del 2024) e le più recenti versioni basate su Google TV. Per queste ultime non si conosce la data di End of Life (EoL).

Perché Google abbandona la produzione di Chromecast

L’addio a Chromecast è dovuto al fatto che ci sono sempre meno televisori sprovvisti di funzionalità smart TV in circolazione. Quando Google presentò Chromecast (la prima generazione risale al mese di luglio 2013), la maggior parte delle TV aveva poche (se non nessuna) app, lo streaming era inaffidabile e complicato; collegare la TV al telefono, al tablet o al laptop era macchinoso e davvero difficoltoso.

Chromecast fu la risposta di Google a quel problema: un modo semplice e conveniente per trasmettere i contenuti preferiti direttamente sullo schermo del televisore. In un decennio la tecnologia si è evoluta in modo esponenziale. Il supporto per lo streaming video a livello di smart TV è ormai un punto fermo e la società diretta da Sundar Pichai ha collaborato attivamente con i produttori per introdurre Google Cast nei dispositivi installati in salotto, negli studi professionali o in ufficio.

Google Cast è la tecnologia dell’azienda di Mountain View che permette di riprodurre i contenuti multimediali trasmessi da un altro dispositivo collegato in rete locale. Migliaia di app supportano il casting, rendendo più facile che mai guardare i contenuti sul grande schermo, non solo quindi da PC, smartphone e tablet.

Evoluzione verso altri dispositivi integrati, sempre basati su Google Cast

In forza della sempre maggiore diffusione di smart TV con supporto Google Cast integrato, l’azienda fondata da Larry Page e Sergey Brin deve aver rilevato una contrazione significativa nelle vendite delle chiavette Chromecast.

Così, accanto all’abbandono di Chromecast, Google annuncia di aver già pronto il successore di queste chiavette. Si chiama Google TV Streamer ed è un dispositivo “premium” creato per la nuova era dell’intrattenimento e delle esigenze della “casa intelligente”.

In un altro articolo spieghiamo cos’è e come funziona Google TV Streamer: qui vogliamo semplicemente sottolineare che la multinazionale statunitense ha preferito orientarsi su un device dal design “a scatola”, seppur iper-compatto. Oltre a fungere da punto di riferimento per lo streaming dei contenuti multimediali, Google TV Streamer supporta il protocollo Matter e include un Thread border router per connettere facilmente dispositivi per la smart home come serrature e sensori di movimento.

L’immagine in apertura è di Google ed è tratta dal post ufficiale.

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