Secondo le indiscrezioni venute alla luce nelle scorse ore, dall’ufficio di Joaquin Almunia, commissario UE responsabile delle questioni legate alla concorrenza, sarebbero partiti cinque questionari indirizzati ad altrettanti operatori telefonici europei. L’obiettivo, secondo quanto trapelato, sarebbe richiedere delle spiegazioni circa alcuni incontri che si sono svolti in passato tra i responsabili delle società. Oltre alle straniere Deutsche Telekom, France Telecom e Telefònica, i nomi che balzano subito all’occhio sono quelli delle italiane Telecom Italia e Vodafone.
La Commissione Europea sarebbe quindi avviando un’indagine nei confronti delle aziende citate tesa a stabilire se siano state posse in essere delle pratiche potenzialmente anticoncorrenziali. Sino ad ora, nonostante l’invio dei questionari, ed è bene precisarlo, nessuna indagine formale è stata iniziata a carico degli operatori di telecomunicazioni.
Stando alle “voci di corridoio”, a partire dal 2010 sarebbero stati organizzati una serie di incontri tra i “numeri uno” delle aziende con l’obiettivo di parlare delle strategie da utilizzare con i cosiddetti “over-the-top” (così vengono chiamate le realtà quali Google e Facebook), dell’eventualità di aprire un “app store” comune, degli strumenti da utilizzare per i pagamenti in mobilità.
Sebbene tutto sia ancora sul piano delle ipotesi, la Commissione Europea potrebbe aver deciso di far luce ed esaminare il comportamento dei cinque operatori verificando che l’intento non sia stato quello di gettare le basi per una collaborazione dannosa per il mercato. L’indagine preliminare della Commissione, comunque, sarebbe al momento tesa a meglio comprendere le modalità di cooperazione tra le società. Nulla più.
Dalle parti chiamate in causa si levano commenti critici. Per Franco Bernabé, presidente di Telecom Italia, “quello che è avvenuto all’interno del gruppo dei principali operatori di telecomunicazione è sempre stato improntato a criteri di cooperazione orizzontale ed ha avuto sempre la massima trasparenza nei confronti delle autorità europee, che sono state sempre informate puntualmente su tutte le attività“. Da Vodafone Italia, invece, si osserva come la UE, ultimamente, si stia concentrando troppo sulle regole del gioco e troppo poco sugli investimenti.