La crescita drastica delle infrastrutture utilizzate nel contesto dell’Intelligenza Artificiale hanno un enorme impatto sulla fornitura di energia elettrica, tanto da aumentare in modo consistente il rischio di blackout.
Questo è quanto emerge da un rapporto presentato di recente dal North American Electric Reliability Council (NERC), che prevede rischi legati a carenze elettriche sul territorio statunitense nel corso dei prossimi dieci anni.
Nel contesto americano, oltre a fiorire di nuovi data center, vi sono anche diverse centrali elettriche dismesse. Queste, chiuse nel contesto della della riduzione dei combustibili fossili, anche se la sostituzione con centrali fotovoltaiche ed eoliche non sembra ancora adeguata per le esigenze dei cittadini americani.
Il crescere delle infrastrutture AI e il deficit nella produzione energetica potrebbe avere un impatto da non sottovalutare per i cittadini delle regioni coinvolte ovvero, secondo il NARC, gli stati centrali degli USA. Uno scenario che, sebbene in condizioni diverse, potrebbe in futuro presentarsi anche altrove.
L’AI rende più difficile la transazione energetica e gli USA rischiano di andare incontro a blackout
Lo studio del NERC porta a risultati inquietanti. Nelle pagine del documento si legge come, a partire dal 2024, l’85% delle centrali elettriche sul territorio statunitense non offrirà una quantità di energia elettrica fissa, lavorando con eolico e fotovoltaico.
Per far fronte al crescente consumo di energia e alla graduale conversione verso energie rinnovabili, in vari paesi vengono intraprese diverse iniziative. Per esempio, nel Regno Unito, diverse grandi aziende energetiche si sono impegnate a spendere fino a 77 miliardi di sterline in cinque anni per favorire la transizione.
Questa situazione sottolinea, ancora una volta, come i consumi energetici per sostenere l’AI siano un aspetto critico di questa nuova e rivoluzionaria tecnologia. A tal proposito, basta pensare all’enorme dispendio di risorse necessario per mantenere funzionante ChatGPT. Nel frattempo, Meta sta optando per l’energia nucleare per far lavorare i propri data center.