In ambito europeo è stata proposta l’approvazione di un aggiornamento della direttiva in materia di protezione dei dati personali. Secondo quanto emerso, le modifiche che potrebbero essere apportate alle disposizioni normative impedirebbero, di fatto, che aziende con sede principale negli Stati Uniti possano essere obbligate a fornire alle autorità USA informazioni personali riguardanti i cittadini europei.
La tematica fu subito presa in esame a Bruxelles dopo quanto emerso nei mesi estivi: Google e Microsoft, infatti, ammisero di aver messo a disposizione i dati memorizzati nei loro rispettivi data center europei alle autorità statunitensi.
Viviane Reding (nella foto a lato), commissario europeo per la giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza, di concerto con Ilse Aigner, ministro tedesco che si occupa di tutela dei dati, hanno presentato dei nuovi piani che mirano a dar vita ad una nuova direttiva che dovrebbe essere cucita su misura per i servizi in the cloud. Il provvedimento, che dovrebbe modificare ampiamente le norme vigenti ormai dal 1995, “avrà un impatto profondo sulle modalità con cui gli aspetti legati alla privacy vengono trattati nell’Unione Europea così come oltre i suoi confini“.
“Riteniamo che le aziende che indirizzano i loro servizi ai consumatori europei dovrebbero essere soggette alle regole comunitarie per quanto concerne il trattamento dei dati personali. Diversamente, quelle stesse società non dovrebbero avere titolo per fare business nel mercato europeo“, hanno affermato congiuntamente Reding e Aigner. Le nuove regole, insomma, potrebbero avere notevoli conseguenze ed essere estese, quindi, anche ai social network che poggiano su un’infrastruttura esterna all’Unione ma che hanno fra i loro utenti cittadini residenti sul territorio europeo.
La proposta di riforma potrebbe essere valutata, a Bruxelles, già entro la fine di gennaio 2012.